Arriva l’autunno, è tempo di nomine nei templi della cultura romana. In scadenza le presidenze del Teatro dell’Opera e del Teatro di Roma, ma anche la presidenza dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, il nuovo direttore del Macro e i i vertici della nascitura Fondazione Mattatoio.
Ne scrive oggi il dorso romano de La Repubblica, che ricorda tre le prossime nomine di cui si dovrà occupare il sindaco Roberto Gualtieri. L’unico dossier in parte già chiuso, scrive la Repubblica, è quello dell’Auditorium: i primi di settembre si insedierà il nuovo ad Raffaele Ranucci, ex senatore dem e animatore della lista civica Gualtieri. Mentre la presidente uscente, ora di nuovo in carica, è Claudia Mazzola, area M5s.
Resta sul tavolo la riforma delle fondazioni liriche avviata dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che, se dovesse passare, metterebbe in bilico la riconferma del sovrintendente del Teatro Costanzi, Francesco Giambrone. Il Campidoglio è pronto a rinnovare il suo incarico ma con la nuova riforma a decidere non sarebbe più il Comune, ma i consiglieri di un consiglio di amministrazione dove ada vere maggior peso sono i rappresentanti scelti dal governo di centrodestra. Gualtieri, insieme ad altri nove sindaci di importanti città, ha già scritto al ministro per protestare.
Altro dossier caldo è quello dei teatri Argentina, Torlonia, India e in futuro del Valle: dopo il blitz dei rappresentanti di Regione e ministero in Cda che hanno portato alla nomina di Luca De Fusco, l’insurrezione del Comune ha portato al cambio di statuto. Il direttore generale andrà deciso in autunno, ma ancora non si sa neppure se De Fusco rimarrà direttore artistico.