“Attraverso i muri”: un documentario racconta i due anni di pandemia in Italia

Sarò trasmesso su Rete4 domani - 19 marzo - per la Giornata Nazionale delle Vittime del Covid, istituita dal presidente Sergio Mattarella

photo credit: MNEO_Archivio Italiano della Memoria

L’inquadratura iniziale è in noturna, un grande edificio. Poi in sottofondo una voce “ci sono state sere in cui la mia strada ha incrociato, occhi sguardi, che mi hanno accompagnata, e continuano a farlo ogni notte anche oggi, non potrò mai dimenticarli per chi si è ammalato, per chi ha curato, per chi è guarito, per chi, è morto”. In occasione della Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime del Covid-19, istituita dal presidente Sergio Mattarella, sabato 19 marzo in prima serata, Su Retequattro “Attraverso i muri: storie al tempo della Pandemia”, docufilm che racconta due anni di Covid in Italia.

Ha raccolto oltre 190 testimonianze di chi ha vissuto in prima persona gli effetti della pandemia: contagiati e familiari, medici e paramedici, volontari, operatori del 118, rappresentanti delle istituzioni e, per la comunità accademica, il professor Andrea Crisanti, in una sua commossa partecipazione. Una riflessione su quanto accaduto, un’occasione per segnare un punto di svolta al clima che ha pervaso la quotidianità di tutto e tutti dal 20 febbraio 2020. E di cui oggi – grazie a vaccini, nuove terapie, va affermandosi sempre più la fine della fase spaventosa.

Le interviste tra Milano, Bologna, Torino e Firenze, sono suddivise in capitoli: Dispnea, Apnea, Comunità, Naufraghi. Ognuno è accompagnato dalla performance di un’artista: un ballerino, una musicista, uno street artist, una scultrice. Il docufilm è stato realizzato da Andrea Broglia e Daniela Ferrero, e prodotto da MNEO – Archivio Italiano della Memoria e Puntodoc in collaborazione con Università di Bologna, Dipartimento di Storia, Master in Comunicazione Storica Dispnea: è introdotto da Roberto Tedesco, ballerino della Fondazione Nazionale della Danza, Aterballetto che muovendosi a torso nudo fa percepire come spiega un medico intervistato cosa è la fame d”aria’ che colpisce i malati di covid in fase acuta.

E poi ecco l’impatto della pandemia nei primi mesi nel Nord Italia, le strutture di soccorso e sanitarie collassate, la difficoltà di affrontare un nemico senza conoscenze e protocolli, senza strumenti. La solitudine di chi ha vissuto la terapia intensiva. La fatica dei pazienti, dei medici e del personale ospedaliero.

Apnea: Il racconto di chi ha sacrificato tutto, 24 ore su 24, senza un attimo di respiro. Medici, infermieri, OSS, lettighieri. Nonostante la paura non si sono mai fermati, con poche protezioni e poche informazioni, con la preoccupazione di poter contagiare i propri cari. Hanno curato, confortato, supportato i malati. Comunità: Nembro, in provincia di Bergamo, e Vo’, in provincia di Padova. Due paesi divenuti simbolo della pandemia in Italia, con storie che hanno fatto il giro del mondo. E poi una comunità effimera, quella della nave da crociera Diamond Princess, prima zona rossa fuori dalla Cina. Travolti dall’ondata ma capaci di resistere, costruendo una rete in grado di tenere unita la comunità, aiutandola a risollevarsi e a non perdersi. Naufraghi: Il dramma dei familiari, impossibilitati a stare vicino ai propri cari. Come naufraghi abbandonati inerti sulla spiaggia ancora faticano a raccontare la tempesta che hanno dovuto affrontare. La solitudine del fine vita, il bisogno di sacro, l’impossibilità addirittura di celebrare il rito funebre. Ma accanto alla ritualizzazione del lutto c’è la necessità di rielaborare il trauma che tutta l’Italia, seppur con intensità differenti, ha vissuto con la pandemia e il lockdown. Il ricordo dei propri cari, la sensazione di aver perso un’intera generazione e una parte della propria storia.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014