Babylon Berlin, l’attesa serie TV tedesca debutta su Sky Atlantic

Alle 21:15 i primi due episodi della serie diretta anche da Tom Tykwer, il regista l'ha presentata alla Festa del Cinema di Roma. Vi spieghiamo perché è imperdibile!

Babylon Berlin, la più ambiziosa serie TV tedesca da stasera su Sky Atlantic alle 21:15

Babylon Berlin, l’attesa serie TV tedesca debutta su Sky Atlantic questa sera alle 21:15. Diretta fra gli altri da Tom Tykwer, futuro presidente di Giuria alla Berlinale 2018, è stata presentata in anteprima al Festival di Berlino l’anno scorso e qualche settimana fa alla Festa del Cinema di Roma.

https://www.youtube.com/watch?v=88BQr3hSrt8

Babylon Berlin è una coproduzione internazionale ed è realizzata da tre registi il già citato Tom Tykwer, Henk Henk Handloegten e Achim von Borries. La prima serie TV realizzata da Sky Deutschland in collaborazione con X Film Creative Pool, Degeto Film e Beta Film. Babylon Berlin è ispirata a una serie di best seller tedeschi scritti da Volker Kutscher. Il primo libro da cui è tratta la prima stagione è stato pubblicato da Feltrinelli con il titolo della serie TV.

La storia è quella dell’ispettore Gereon Ruth (l’ispettore dal nome “medievale” interpretato da Volker Bruch), appena arrivato dalla cattolica Colonia a Berlino del 1929, la Capitale della neonata Repubblica di Weimar diventa la città della cultura e dell’arte e non solo. Berlino è la città più entusiasmante al mondo: arte, musica, emancipazione e l’altra faccia della medaglia della capitale tedesca è legata a intrighi politici, abuso di droga e omicidi.

Gli anni ’20 sono liberi e disastrosi allo stesso tempo per la storia della Germania e non sono stati esplorati da cinema e TV, ad attrarre il regista di Lola Corre Tom Tykwer:

“In Germania abbiamo un’era che è stata così dominante e influente nella storia e sulle nostre vite che ha fatto sì che il periodo prima sia in un certo senso scomparso: gli anni in cui i Nazisti hanno dominato il Paese e oppresso la Germania e l’Europa. Ci sono stati così tanti eventi in quel periodo che è stato difficile affrontare un’era in cui le persone che avrebbero creato e preso parte al Nazismo erano già presenti, ma nessuno si chiede chi fossero realmente. È difficile immaginare un Paese prima degli anni bui della sua storia”.

La Germania che si vede in Babylon Berlin è anni luce lontana dal grigiore della Berlino durante gli anni del Nazismo:

“Erano anni ricchi di attività e vitalità culturale, movimenti artistici e di emancipazione e c’era molta speranza nel futuro. Era una Germania che – come molti Paesi oggi – stava sperimentando la democrazia, dopo la prima Guerra Mondiale. Per questo motivo credo che se ne parli poco anche in TV e al cinema”.

Sugli omicidi e su un caso di spionaggio indaga il silenzioso ispettore Gereon Ruth e negli uffici della Polizia ad Alexanderplatz incontrerà anche l’affascinante Charlotte (Liv Lisa Fries). A farla da protagonisti anche sesso, droga e charleston, la danza tipica dell’epoca (che arrivò a Berlino nel 1926 in un teatro sul Kurfürstendamm):

“In quel periodo era sperimentale l’uso delle droghe, il nostro protagonista Gereon le prende per curare una malattia che è una conseguenza della guerra. È poco chiaro quello che è, ma non volevamo essere precisi sulla sostanza, ma nel complesso la droga era presente: l’eroina, in vari formati, si poteva acquistare tranquillamente in farmacia con ricetta medica. È una delle sottotrame di Babylon Berlin, ma non è ancora l’epoca delle metanfetamine (diventate note durante il Nazismo, ndr) perché arrivarono negli anni 30. In quegli anni però si sperimentavano tutte le droghe, specialmente di notte, come nella Berlino di oggi… tutte ovviamente illegali!”.

E il Berghaim di Babylon Berlin si chiamava Moka Efti ed è lì che si esibisce Svetlana Sorokinina, un altro dei personaggi enigmatici della serie TV tedesca. La prima stagione di Babylon Berlin è composta da 16 episodi, suddivise in Sky Atlantic in un doppio episodio, mentre in Germania è in lavorazione la seconda stagione.

Nonostante sia ambientata nel 1929, Babylon Berlin poggia le sue radici sulla storia contemporanea tedesca:

“Abbiamo iniziato a lavorare al progetto cinque anni fa, e mentre stavamo scrivendo questo film lungo 16 ore, siamo diventati esperti degli anni 20 in Germania e in Europa. Più scrivevamo e più approfondivamo quest’energia contraddittoria di speranza e utopia in una società più aperta e socialmente impegnata, ma allo stesso tempo le persone stavano malissimo. Quell’atmosfera è tradotta nell’espressione idiomatica tedesca Tanz auf dem Volkan (letteralmente danza nel vulcano, ndr), le persone celebravano la potenza, ma si ignorava che le persone vivevano in una società molto fragile”.

Lavorando alla serie TV si è capiti che la Germania di Babylon Berlin non è poi così diversa da quella attuale:

“Dieci anni prima del 1929, noi tedeschi avevamo un imperatore, il Kaiser, e avevamo perso in modo traumatico la Guerra. Avevamo la speranza, ma non ci stavamo accorgendo che alcune persone stavano tramando qualcosa. Non potevamo avere un esercito, ma i tedeschi lo volevano ed è stato creato andando contro le regole dettate dal Trattato di Versailles. Il parallelo con la Germania di oggi c’è ed è stato uno choc: non si può scrivere di storia se quel periodo non riflette il tempo in cui vivi. Ci deve essere un riferimento a oggi, è un po’ sconvolgente e non riguarda solo la Germania, ma anche l’Europa stessa”.

Per Tykwer tutto questo era simile a quello che accadeva nella Germania del 1929, protagonista di Babylon Berlin:

“Non avremmo mai pensato dieci anni fa che il nostro sistema socio-economico potesse diventare così fragile, la vittoria di Trump, Brexit o l’entrata di AFD (il partito di ultradestra, ndr) nel parlamento. Tutto ciò era impensabile cinque anni fa, questo è quello che succedeva nella Germania degli anni 20, ed è terrificante e scioccante. Non potevano capire o immaginare che di lì a tre anni e mezzo tutto sarebbe cambiato, il nome di Hitler viene nominato solo una volta ed è in una barzelletta”.

Corsi e ricorsi storici si ripetono in Babylon Berlin in uno dei suoi protagonisti più importanti, la città di Berlino:

“Volevamo presentarla come una protagonista, non volevamo parlare di Berlino e poi girare in interni. Abbiamo immaginato Berlino come se fosse al centro di una macchina del tempo, l’architettura oggi è un totale disastro, quindi abbiamo costruito un set agli studi Babelsberg e abbiamo lavorato con un incrocio di quattro strade, ognuna delle quali rappresenta un quartiere e una classe diversa. Siamo andati anche in posti reali, quando vedete Alexanderplatz è quella vera, abbiamo girato un minuto con comparse e attori una domenica”.

Babylon Berlin è un prodotto TV di estrema qualità, ogni episodio è costato 2,4 milioni di euro, “nella media europea”, sottolinea Tykwer. La serie TV tedesca può contare su Bryan Ferry, storico frontman dei Roxy Music, come autore di alcuni brani della colonna sonora.

La musica rappresenta uno dei punti più importanti della serie TV, il brano che conclude il secondo episodio Zu Asche, Zu Staub (In ceneri e in polvere). Babylon Berlin non è una serie Tv che parla di Nazismo:

“Non parlo di nazismo se parlo di Babylon Berlin perché non è ancora presente. Ha un ruolo marginale, se ne parla solo in alcuni bar o ne parlano persone a cui non si faceva caso. Quello che, invece, m’interessa è vedere come la società può cambiare velocemente. Il fascino oscuro del Nazismo non è mai finito, succede la stessa cosa in Italia: siamo collegati da questo disastro avvenuto nel secolo scorso. Dobbiamo aspettare ancora un po’ per dimenticarlo”.

La serie TV però riguarda altro:

Babylon Berlin è un’indagine sulla fragilità della società in generale. È interessante parlare degli aspetti che possono crollare e negli anni 20 non era colpa né della destra, né della sinistra. La polizia, appena ricostruita in quegli anni, aveva una struttura socialdemocratica, eppure nel quarto episodio assistiamo alla rottura della società e dell’equilibrio durante la manifestazione del 1° maggio. Ci sono dei poliziotti socialdemocratici che sparano sui manifestanti e ci saranno 200 feriti e 35 vittime fra i comunisti. Ci chiediamo cosa sia potuto succedere in modo così repentino, ed è quello che succede oggi”.

Inevitabilmente Babylon Berlin, dietro la sua realizzazione di estrema qualità, nasconde un’anima politica:

“È un film politico, abbiamo parlato solo di politica e nazismo e non se ne parla nello show! È il nostro fardello, però Babylon Berlin parla di una vita che era veramente affascinante e vi dà un’altra prospettiva su cui riflettere. Come fate voi con Gomorra. Ci sono tanti show politici fatti bene, ma sono noiosi e generalizzano, con Babylon Berlin volevamo dare uno stimolo estetico e personale”.

E Babylon Berlin rispetta pienamente le aspettative di uno dei suoi registi e creatori Tom Tykwer. È una delle migliori serie TV europee mai realizzate e conferma il periodo d’oro della TV tedesca dopo Deutschland ’83, andata in onda lo scorso anno sempre su Sky Atlantic e Dark, la prima produzione in lingua tedesca appena arrivata su Netflix.

Babylon Berlin arriva in Italia dopo aver fatto il giro del mondo, la serie TV è stata venduta in 60 Paesi fra cui Inghilterra, Spagna, Belgio, Stati Uniti, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia e Islanda.

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