Brexit, la Gran Bretagna al voto il 12 dicembre

Il premier Johnson in un recente dibattito alla Camera dei Comuni si rivolge ai rappresentanti dell'opposizione

Mentre si discute e si litiga anche sulla data delle votazioni per la Brexit, un numero sempre maggiore di britannici lascia l’isola. Il “meglio soli che mal accompagnati” pare persino negativo agli  inglesi del 2019. Dallo strapotere dell’impero britannico, nel corso degli anni,  hanno dovuto assistere ad una contrazione continua della propria egemonia. Ora la gran Bretagna pare, a molti,  una impoverita e anacronistica isola nel mezzo di un mare non più amico (ndr).

Via libera della Camera dei Comuni alla legge presentata dal governo di Boris Johnson per ottenere la convocazione di elezioni anticipate nel Regno Unito il 12  dicembre (i Labour avevano chiesto il voto per il 9)  e cercare, così, di rompere lo stallo sulla Brexit.

Il testo ha incassato 438 voti a favore e 20 contro, grazie all’ok anche di parte delle opposizioni. L’iter sprint alla camera elettiva è così completato. Ora gli ultimi passaggi parlamentari sono previsti in settimana alla Camera dei Lord, poi la firma della regina (Royal Assent) e lo scioglimento del Parlamento.

Niente voto ai 16enni e 17enni alle prossime elezioni britanniche e neppure ai cittadini Ue. Lo ha deciso oggi il vice speaker dei Comuni, Lindsay Hoyle, dichiarando inammissibili gli emendamenti presentati al riguardo nel dibattito sulla legge per la convocazione del voto politico anticipato nel Regno a dicembre. Hoyle ha invece ammesso al voto l’emendamento promosso come primo firmatario dal leader laburista Jeremy Corbyn che propone il 9 dicembre per le elezioni, invece del 12 come indicato dal governo.

Corbyn conferma l’ok del Labour britannico fin da ieri sera in Parlamento alle elezioni anticipate nel Regno Unito e lancia su Twitter la sua sfida per la vittoria guardando non solo alla Brexit: “Ora che il no deal non è più sul tavolo, il Labour sosterrà stasera le elezioni“, scrive il leader dell’opposizione: “Lanciamo la più ambiziosa e radicale campagna che il nostro Paese abbia mai visto per un vero cambiamento. E’ la chance di una generazione per costruire un Paese per i molti, non per i pochi. E’ tempo di farlo”.

Ai miei amici britannici: l’Ue a 27 ha formalmente approvato l’estensione. Potrebbe essere l’ultima. Vi prego di usare al meglio questo tempo”. Così su Twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. “Voglio anche salutarvi visto che la mia missione sta arrivando al termine. Terrò le dita incrociate per voi”, ha aggiunto.

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