Butterfly sarà al cinema dal 4 aprile dopo il passaggio ad Alice nella Città, il documentario racconta tre anni della vita di Irma Testa, la prima pugile italiana a partecipare ai Giochi Olimpici. Irma Testa e i due registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman hanno presentato il film.
Butterfly racconta la “metamorfosi” di un’adolescente, la pugile 17enne Irma Costa che si ritrova ad avere tutti i riflettori puntati dopo le qualificazioni per Rio 2016, la prima donna a salire sul ring per l’Italia. I due registi l’hanno seguita passo passo anche dopo la sconfitta ai quarti di finale a Rio 2016 ai danni della francese Estelle Mossely.
Irma Testa si è dovuta rialzare dopo la sconfitta pesante di Rio 2016 e i due registi non l’hanno abbandonata:
“Mi sono ritrovata da sola a dovermi rialzare, per rialzarsi hai sempre bisogno di altre persone, io ce l’ho fatta da sola. Quella sconfitta è stato il mio tesoro, dalle vittorie si prende ben poco, solo soddisfazioni e il compenso dei tuoi sacrifici. Dalle sconfitte, invece, impari e diventi più forte”.
La neo campionessa europea Under 22 dei pesi leggeri, oro vinto una settimana fa ai campionati di Vladikavkaz, ha scoperto grazie al documentario di Cassigoli e Kauffman una se stessa sconosciuta:
“Ho scoperto la mia parte fragile, non mi ero mai trovata a confronto con le mie paure e le mie fragilità. Butterfly, per fortuna, mi ha messo a nudo e adesso mi sento bene con quelle parti”.
Irma si è appassionata al pugilato grazie a Lucio Zurlo che è ancora la prima persona che sente quando ha un problema. Nella sua palestra a Torre Annunziata i due registi l’hanno scoperta:
“Cinque anni fa ho incrociato Irma nella palestra di Zurlo – racconta Cassigoli – avevo notato questa ragazzina e in più il luogo era vivace e con e le problematiche. Dopo ho iniziato a lavorare con Casey e abbiamo incontrato Irma e già da quella chiacchierata c’erano i semi di tutto il film”.
Per i due registi la sconfitta è stata fondamentale per raccontare la sua storia:
“È più difficile affrontarla a 18 anni che in un’età più matura, però quando il pugilato le si è ripresentato abbiamo capito che il legame era forte e sarebbe tornata. Ci ha colpito la sua tenacia e la sua passione ad alti livelli”.
“Succede con tutti – aggiunge Kauffman – ci sono delle cose nella vita che non affronti e ti butti su qualcos’altro, questo fallisce e non c’è più e tutto ti sembra caotico e traumatico. La sconfitta le ha permesso di rivedere una parte di sé che non conosceva”.
Irma – anche se privata (per il momento) dell’oro olimpico è una di quelle che ce l’ha fatta nella sua amata Torre Annunziata, come spiega Cassigoli:
“Ci ha colpito negativamente per questo motivo, ma non è solo comune a Torre Annunziata e anche positivamente a livello umano, c’è una bellezza e una positività nelle persone del luogo per questo volevamo raccontare la storia di Irma, una ragazza lontana dai cliché della cinematografia di quei luoghi”.
Al secondo documentario insieme, Cassigoli e Kauffman non hanno pensato di parlare di altre realtà sportive italiane, ma in Butterfly hanno trovato due nuove storie:
“Abbiamo sentito una chiamata da quella ragazzina che si vede all’inizio nel film, in molti sono incuriositi da lei e abbiamo iniziato a seguirla”.
“No, non siamo attratti dallo sport – specifica Kauffman – nel cinema e reportage a cui abbiamo lavorato prima nascono da incontri e idee, la ragazzina è stato un incontro speciale e molto forte e non l’abbiamo scelta perché sogna di diventare una pugile”.
Butterfly è un documentario che mostra la vita di un’adolescente atleta, come hanno sottolineato i due registi non è solo il ritratto della prima pugile italiana alle Olimpiadi. Non parla solo di pugilato, ma di una ragazza che diventa donna. Una crisalide che diventa farfalla che spicca il volo grazie alla più grande sconfitta che qualsiasi atleta possa subire:
“Il documentario sulla prima pugile andata alle Olimpiadi vanno contro di noi – spiega Cassigoli – una volta visto il film il pubblico si complimenta e vede un prodotto diverso. Speriamo che ci sia un passaparola sulla vera natura del film. Ci ha stupito, eravamo a Torre Annunziata quando è successo e ci siamo chiesti come avrebbe reagito. Lei si è aperta ed è stata una sorpresa per noi. Quell’anno passato con lei forse ha creato la fiducia”.
Il film sarà in programma all’Hot Docs Festival di Toronto, il più importante nel Nord America, ed è stato l’ottavo titolo più amato nel corrispettivo europeo l’IDFA.










Butterfly sarà presentato il prossimo 3 aprile al Nuovo Cinema Aquila da Irma Testa e dai due registi, mentre dal 4 aprile sarà in sala distribuito da Istituto Luce.