L’archeologo e accademico Andrea Carandini rilancia oggi dalle pagine del Corriere della Sera l’idea di un ”Museo delle città italiane al Palazzo del Quirinale, che ha avuto ancora meno fortuna del Museo di Roma” ma che, a suo avviso, sarebbe opportuno fare e avanza la proposta al presidente Mattarella.
Ricorda Carandini che ”il presidente Giorgio Napolitano mi aveva concesso di svolgere analisi al Quirinale per individuare il Tempio di Quirino (ricerca accompagnata da una mostra e da un saggio: Cercando Quirino. Traversata sulle onde elettromagnetiche nel suolo del Quirinale , Einaudi, 2007, dove ho sostenuto che il monumento si trovava sotto il Giardino all’inglese). Ebbi allora l’occasione di conoscere il Palazzo in ogni dettaglio, constatandone la straordinaria vastità (belle perfino le cantine). Ernesto Galli della Loggia ed io avanzammo su questo giornale (il 21 febbraio 2011) la proposta del Museo dell’Italia al Quirinale. Giorgio Napolitano sostenne allora che il Quirinale era già un museo aperto al pubblico”.
Ora lo studioso torna a proporla. ”Perché avanzare di nuovo questa idea in occasione della seconda elezione del presidente Sergio Mattarella? Nel frattempo è stato approvato un progetto per il quale la fondamentale Biblioteca di Archeologia e Storia dell’arte ora a Palazzo Venezia verrà traslocata nel Palazzo San Felice in via della Dataria, che sta davanti al Palazzo della Panetteria, una parte integrante del Palazzo del Quirinale. Sarebbe davvero straordinario poter disporre di un portale delle città italiane – Roma probabilmente esclusa – proprio in questa sede, oppure in altra del maggior Palazzo, senza neppure escludere le cantine.
Il Palazzo di Quirinale, oltre a essere la sede del presidente della Repubblica, è anche il museo della propria storia papale, regia e presidenziale. Eppure si tratta anche della Casa degli italiani, i quali non hanno mai disposto di una capitale “piglia tutto” – come altre nazioni in Europa -, avendo avuto numerose e varie città d’importanza primaria e ancora generalmente prive di un museo sulla propria storia, al contrario di quanto succede oltralpe. Perché allora non dedicare ad esse sintetici racconti in una apposita sezione del Museo del Quirinale?” Secondo Carandini ”L’Italia è stata per due millenni e mezzo il maggior laboratorio artigianale oltre che artistico dell’Occidente. Per raccontarlo non bastano le pitture e le sculture di alta qualità. Servono altresì i paesaggi, le forme cittadine e paesane, le architetture, le arti applicate, le agricolture e i mestieri (senza scordare i sussidi multimediali oggi disponibili, adattissimi nel rievocare edifici). Inserisco l’idea qui illustrata in una bottiglia, la getto in mare e le auguro, prima o poi, buona fortuna”.