Chi è Italo Calvino? Decliniamo questa domanda al verbo presente perché a dispetto della sua morte prematura, avvenuta nel 1985, Calvino vive in ognuno di noi, dai ricordi di scuola a quelli della fase adulta. A questo interrogativo, dalla risposta impossibile, ha provato a rispondere ‘Calvino Fantastico’, la mostra organizzata alle Scuderie del Quirinale che consente di entrare fino al 4 febbraio 2024 nella vita e nelle opere del grande intellettuale ligure. Una mostra complessa, ricca di spunti, un vero e proprio viaggio attraverso le mille facce che Italo Calvino ha offerto al panorama culturale europeo per oltre vent’anni.
Un viaggio dove la dimensione fiabesca, onirica e popolaresca di unisce a quella partigiana, neorealista e di denuncia sociale. In Calvino, come in pochi altri intellettuali del secolo scorso (con alcune eccezioni, tipo Pier Paolo Pasolini), l’impegno civile e la partecipazione politica non hanno impedito di valorizzare allo stesso modo le fiabe e le tradizioni popolari. Così, lo spettatore di ‘Calvino fantastico’ si immerge in un mare surreale e fiabesco e riemerge quando si parla della lotta della Resistenza culminata con la battaglia di Bajardo. Emersione e immersione. Neorealismo e immaginazione. Ad impreziosire l’esposizione ci sono tante opere d’arte collegate alla vita e alla produzione letteraria di Calvino. Tra gli altri, lavori di Valerio Adami, Vittorio Carpaccio ed Emanuele Luzzati, il disegnatore delle copertine dei volumi di Calvino. Opere presenti al gran completo, la maggior parte in prima edizione Einaudi, casa editrice con cui l’autore aveva un rapporto speciali fino a Garzanti, l’editore dei suoi ultimi anni.
La mostra si conclude con l’omaggio al grandioso e surreale, Codex Seraphinianus, una reinterpretazione in chiave fantastica della botanica, zoologia, etnografia e anatomia creata all’artista Luigi Serafini negli anni Settanta e tanto apprezzata da Calvino, che per l’opera ha scritto la prefazione. Dunque chi è Italo Calvino? Nessuna risposta coinciderebbe con le altre e forse, a questo punto, la domanda non ha senso. Tanto vale immergersi nelle sale del Quirinale tra i boschi di Cosimo Piovasco di Rondò, le avventure di Pin e le battaglie di Medardo.





















