Cinema America lascia Trastevere e va in periferia

L'hanno annunciato i ragazzi del Cinema America chiudendo così la polemica con il Comune di Roma che ha puntato sul bando per l'assegnazione dell'area

L’arena del cinema di piazza San Cosimato, nel cuore di Trastevere, andrà in periferia con un nuovo progetto ‘Il Cinema in piazza’. L’hanno annunciato i ragazzi del Cinema America chiudendo così la polemica con il Comune di Roma che ha puntato sul bando per l’assegnazione dell’area.

“Siamo esausti e convinti di lasciare Piazza San Cosimato a chi, a nemmeno trenta giorni dalle elezioni, ha deciso di sottrarcela. Proponiamo – hanno spiegato i ragazzi – quindi un modello culturale e sociale di vivere la città che guardi al futuro, in positivo. Siamo stati censurati e non vogliamo sottostare a questo tipo di atteggiamento”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche alcuni nomi del mondo del cinema che nei mesi scorsi hanno appoggiato la lotta dei ragazzi del Cinema America: Carlo Verdone, Alessandro Roja e Mario Martone. “Da una parte c’è il dolore perché vai via da Piazza San Cosimato dove è nato tutto, dall’altra c’è la felicità perché ora vai a fare qualcosa di più importante, vai a dare una mano dove c’è bisogno, ovvero nelle periferie”, ha detto Carlo Verdone, commentando la decisione di Carocci. “Mi piace l’entusiasmo che avete – ha aggiunto – mi ricorda il percorso di Renato Nicolini. Andare in periferia è importante. In una città così violenta, buia, degradata, voi riuscite a produrre sana aggregazione. T’hanno messo qualche bastone tra le ruote… Vi auguro il migliore dei successi, contate sempre su di me”.

Location dei tre schermi per un totale di 185 proiezioni ad ingresso gratuito e 2.699 posti a sedere saranno il Porto turistico di Roma a Ostia, Monte Ciocci a Valle Aurelia e il Casale della Cervelletta a Tor Sapienza.

“Legalitá, protagonismo giovanile e cultura non solo possono camminare insieme, ma devono essere un obiettivo politico prioritario perche’ Roma ha bisogno esattamente di tutto cio’: piazze piene di popolo per consumare cultura contro il rischio di rimanere piene solo di degrado e solitudine. Cultura e legalita’ sono state, dopo le occupazioni, la scelta d’identita’ dei ragazzi dell’America. Sbattere la porta in faccia a questo approccio sarebbe un errore. Ascoltare e cambiare idea non e’ segno di debolezza ma di forza, soprattutto se aiuta a non spegnere la luce a uno straordinario evento popolare. C’e’ tempo per azzerare tutto e ricominciare. Se servira’ la Regione, come sempre, e’ pronta ad aiutare Roma ad essere migliore”. Lo dichiara in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti rinnovando l’appello al Campidoglio a ripensarci.

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