Accanto alla mostra “Gladiatori nell’Arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus”, realizzata dal Parco archeologico, alcune conferenze raccontano il mondo violento e complesso dell’arte gladiatoria. Il notaio Claudio Togna approfondisce gli aspetti giuridici.
27 Ottobre 2023 ore 15:37
Grande successo per la mostra all’interno del Colosseo ideata e realizzata dal Parco archeologico grazie alla curatela della direttrice, Alfonsina Russo, con Federica Rinaldi, Barbara Nazzaro e Silvano Mattesini, voluta per approfondire il mondo complesso e non sempre compreso della gladiatura.
Personaggi, armature, spettacoli, specialità nella lotta, categorie sociali e luoghi dello spettacolo, sono alcune delle tematiche affrontate nella mostra, oltre al programma di otto appuntamenti con esperti del settore.
Il notaio Claudio Togna, consigliere di amministrazione del Parco archjeologico, approfondisce i complessi aspetti giuridici della gladiatura, trattando tematiche come la vita, i legami sociali e contrattuali dei gladiatori, definendo il loro ruolo e le specifiche differenze nelle categorie, la normativa che li riguardava nell’estrema ottica di praticità che è tipica del diritto romano.
L’analisi accurata della provenienza di questi personaggi aiuta a conoscerli meglio e a comprendere le loro scelte: alcuni di loro erano prigionieri di guerra, altri erano ingaggiati come prestatori di un servizio, ma la maggior parte erano uomini liberi, che decidevano di assoggettarsi interamente al loro “impresario”, chiamato Lanista, attraverso un giuramento, l’auctoramentum, divenendo di fatto soggetti a qualsiasi decisione di vita o di morte, ricevendo in cambio protezione e imparando l’arte del combattimento in arena.
Il notaio spiega che la vita del gladiatore era una “vita ruda”, ossia uccidibile senza colpa e senza vendetta, senza quindi neanche l’assegnazione di una pena o condanna all’uccisore. I gladiatori erano, per questo, chiamati “homines sacri”, cioè coloro che potevano essere uccisi, ma mai a fine di compiere un sacrificio. La morte era considerata semplicemente un evento possibile senza alcuna conseguenza, se non il pagamento da parte dell’editor, cioè l’organizzatore dei giochi, del corpo del gladiatore, una compravendita del corpo attraverso una locatio condutio.
Claudio Togna e la direttrice Alfonsina Russo tengono a sottolineare che durante le lotte gladiatorie non vi era tra i combattenti la finalità di uccidere, poiché il pubblico ammirava e desiderava assistere ad uno spettacolo di tecnica e abilità nel combattimento. Era più glorioso sconfiggere un avversario attraverso l’agilità, l’astuzia e la perizia piuttosto che nelle ferite inflitte.
Il ciclo di conferenze aiuta a penetrare e conoscere l’affascinante mondo gladiatorio e a scoprirne i segreti, scardinando soprattutto i numerosi preconcetti che la tradizione ci ha trasmesso. Tutti gli incontri hanno luogo in ‘’Curia Iulia’’, a partire dalle ore 16.30 con accesso e prenotazione gratuiti su eventbrite.it