Concerto U2, vecchie abitudini: bagarinaggio online

Nonostante le rassicurazioni di Ticketone, riprende la barbara pratica del bagarinaggio online. Le foto esclusive di Radiocolonna

Ci risiamo. Neanche il tempo di annunciare che gli U2 sarebbero tornati a Roma per un grande concerto allo Stadio Olimpico, che subito si verificano le consuete “magagne” all’italiana. Ticketone è l’unico sito ad avere in concessione la vendita dei biglietti e ha aperto una prevendita dedicata esclusivamente ai membri del fan club della band irlandese. Per entrare a far parte dei fortunati bisogna versare una quota annuale di 50 dollari, che consente appunto, tra gli altri benefit, di accedere in via preferenziale alle prevendite dei biglietti. Ed è proprio qui che si verificano le prime incongruenze.

Da due ore, infatti, sono disponibili i tagliandi su Ticketone, sito che già nei mesi scorsi era finito al centro delle polemiche, tanto da costringere l’Antitrust ad aprire un’indagine – il cui esito ancora non è dato sapere – per i grandi eventi musicali, su tutti il concerto dei Coldplay. L’accusa degli utenti – e Radiocolonna ha sperimentato – è che i biglietti, indipendentemente dal numero, vengano polverizzati nel giro di pochi istanti salvo poi ricomparire, magicamente, sui siti di bagarinaggio, di cui Viagogo è l’epitome ma non certo l’unico.

Come detto, da due ore i biglietti per i fan (veri o presunti) sono a disposizione e, come al solito, sono comparsi anche su Viagogo, a prezzi ovviamente maggiorati: si parte da 156 euro per arrivare fino a oltre 800. Davvero non si può fare niente per evitare un meccanismo di questo tipo? Sembra difficile credere che Ticketone e le autorità non possano arginare un meccanismo che in qualsiasi altro settore sarebbe illegale.

Se qualcuno decide di andare alla Scala e si rivolge ai bagarini, sta commettendo un reato punibile con una multa, salata, sia per lui che per il venditore. E allora perché non fare la stessa cosa anche con chi rivende a prezzi folli i tagliandi per assistere ai più importanti eventi musicali italiani? Perché non si può dire a gran voce che la musica – di qualsiasi tipo – si merita una tutela migliore e che in questo modo, invece, si sta offrendo un servizio pietoso e un danno d’immagine senza precedenti? Quanto ci vorrà prima che la gente, scoraggiata, decida di abbandonare i concerti perché tanto è impossibile andarci?

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