Dagli ussari a Raffaella Carrà: il Carnevale 2023 di Ronciglione diverte e sorprende – FOTOGALLERY

Secondo appuntamento del carnevale storico tra tradizione e innovazione. Roma grande assente nelle celebrazioni carnascialesche

È stata una domenica gelida e magica quella che ha avuto luogo ieri tra le strade di Ronciglione. Nel paese in provincia di Viterbo a due passi dal lago di Vico, infatti, è andato in scena il carnevale storico del 2023. La seconda di sette date che da fine gennaio riempiranno le strade del paese con mascherate, carri allegorici, balli e corse di cavalli. Non tutti sanno che il carnevale ronciglionese ha origini antichissime che partono dal sedicesimo secolo. È dalle “Pubbliche allegrezze” del periodo dei Farnese (1537-1649) che a Ronciglione si sono iniziate a vedere le corse dei cavalli senza fantino. Anche se è solo nel 1748 che sarebbe apparso il primo documento ufficiale che avrebbe parlato esplicitamente del carnevale storico: tra le prescrizioni, l’assoluto divieto per il clero di partecipare alle celebrazioni carnevalesche.

Tornando al presente, l’edizione del 2023 sta prendendo forma attraverso una sinergia interessante di tradizione e innovazione. Immancabile la corsa dei cavalli degli ussari e il carro dei Nasi Rossi:

La società dei Nasi Rossi è una realtà scherzosa, nata agli inizi del Novecento, da un gruppo di amici ronciglionesi inclini a mangiare e bere. Requisito per partecipare alla società: pagare un litro di vino e dedicare un giorno del carnevale (un lunedì) alla distribuzione di rigatoni al sugo.

L’innovazione invece ha riguardato tanti aspetti della parata: il carro con musica e partecipanti latinoamericani, il bel carro dedicato da Raffaella Carrà e seguito da un’orda di giovani e giovanissimi – tutti rigorosamente in parrucca bionda – che hanno ballato come forsennati fino all’ora di cena, a carnevale concluso.

Strade inondate anche da centinaia di struzzi orgogliosissimi:

 

Nel panorama degli eventi di carnevale del 2023 spicca l’assenza della Capitale. Mentre nel Lazio, da Poggio Mirteto e Ronciglione, la tradizione carnascialesca continua con ottimi risultati e coinvolge tutte le fasce d’età, Roma fatica a valorizzare questa tradizione. Roma che, vale la pena ricordare, ha un’interessante e antico rapporto con il Carnevale che nasce all’epoca di Paolo II, considerato dal grande storico tedesco Gregorovius “Il primo che in Roma facesse rivivere il carattere pagano dei ludi carnascialeschi”.

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