Detective per caso, il primo film italiano con attori disabili al cinema

Sono le stelle della compagnia L’Arte del Cuore, nel cast anche normodotati. Al cinema il 18 e il 19 marzo con Medusa

Emanuela Annini è la protagonista di Detective per caso, il primo film italiano recitato da un gruppo di attori disabili. Al cinema il 18 e il 19 marzo

Detective per caso è il primo film italiano girato con attori disabili e sarà al cinema il 18 e il 19 marzo dopo il passaggio alla Festa del Cinema di Roma. Le star del film sono tutti attori della compagnia L’Arte del Cuore, l’accademia di teatro che da 13 anni fa recitare normodotati e disabili insieme sullo stesso palco al teatro e ora finalmente sul grande schermo. Prodotto da Addictive Films e dalla stessa L’Arte del Cuore, in collaborazione con la Fondazione Allianz Umana Mente, il film sarà in sala distribuito da Medusa. 

Giulia e Piero sono cugini e sono cresciuti insieme. Giulia fa parte di una comitiva di amici formata dalla fashion blogger Valeria, l’ipocondriaco Panico, l’espertone Oreste e il simpatico Sandro. Tutti s’incontrano al San Salvador, una discoteca gestita da Alex, dove lavora la pericolosa Marta. Dopo qualche giorno che Piero e Marta hanno iniziato una relazione, Piero scompare nel nulla e sarà Giulia e i suoi amici a risolvere il mistero della sua scomparsa. 

Grande merito per la realizzazione di questo film si deve all’associazione L’Arte nel Cuore che da 13 anni fa teatro con una troupe di attori disabili e normodotati. Il film Detective per caso è la traduzione di quest’esperienza in film come ha sottolineato il distributore Giampaolo Letta di Medusa Film:

“Detective per caso nasce per caso, da un incontro con Daniela e la sua onlus, per l’attività che hanno fatto in tutti questi anni, iniziative che Medusa segue. È un progetto cinematografico che Medusa ha seguito, un film normale con coinvolgimento artistico vero e proprio. Detective per caso è l’esperienza dell’Accademia Arte nel Cuore tradotta in un film”.

Il film è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Allianz Umana Mente, Nicola Corti ha sottolineato come il lungometraggio realizzi il sogno di Daniela Alleruzzo:

Detective per caso è una storia di filantropia, è nato da una telefonata di Daniela Alleruzzo che aveva un sogno di realizzare un film con i ragazzi che da 13 anni segue nella sua associazione. Eravamo digiuni di cinema, ma Daniela e lo staff ci hanno aiutato: speriamo che sia l’inizio. La filantropia genera filantropia, gli attori hanno partecipato al film pro bono. Spero sia un inizio: ci sono altri paesi più avanti (in Spagna Non ci resta che vincere – Campeones è stato amato da pubblico e critica, ndr) ma quando arriviamo in Italia facciamo le cose più belle, speriamo che sia un’avventura che avrà seguito”.

Daniela Alleruzza è l’anima di questo progetto messo in atto grazie alla sua associazione nata 13 anni dopo un terribile lutto:

“Tredici anni fa ho perso un nipote con disabilità e ho creato la prima accademia al mondo con disabili e normodotati per affrontare pregiudizi e barriere che abbiamo solo in Italia. Chi ha una disabilità in una situazione di formazione può essere attore, perché non può farlo? Perché non prendere attori disabili? La vediamo comunque una fascia bassa, ma facciamo resilienza tutti il giorno. Vivere un pomeriggio con loro vi cambia la vita, il messaggio di questo film è che possono e devono farlo, spero che tanti genitori di figli disabili possano avere una speranza”.

Detective per caso è l’opera prima di Giorgio Romano, regista di programmi TV, un film che è stato una scommessa per tutti:

“Rappresentare un mondo dove l’integrazione fosse già avvenuta è molto complesso. L’abbiamo fatto nel modo più naturale possibile. Questi ragazzi, se preparati in un certo modo, possono diventare bravissimi attori recitando accanto a professionisti”.

Emanuela Annini è Giulia, l’appassionata di crimine e che è la detective per caso del titolo:

“Questo film non parla di disabilità, mi faccio porta voce famiglie con figli disabili per dire che possono farcela, ce l’ho fatta io e possono farcela anche loro. Gli attori ci hanno insegnato a essere naturali, non dobbiamo essere artefatti anche nella vita. Spero che la società capisca che anche noi se formati possiamo diventare attori professionisti, L’Arte nel Cuore ci ha formato. Il talento non basta se non si studia”.

Claudia Gerini nel film è l’idolo di Giulia, la Detective Ramona, l’attrice ha sottolineato come non ha notato nessuna differenza recitando accanto agli altri attori dell’accademia:

“Non ho mai notato alcuna differenza, lei era molto brava, naturale: ho conosciuto tutti loro. Sono ragazzi con talento è stata un’esperienza molto molto bella. Spero che abbia successo”.

Nella compagnia c’è anche Giulia Pinto che interpreta la fashion blogger Valeria:

“Sono molto contenta di essere stata formata lì professionalmente e umanamente. È un percorso molto importante all’insegna dell’integrazione, siamo amici anche nella vita, tutti abbiamo dei limiti. Io aiuto loro, loro aiutano me”.

Come dimostra il set di Detective per caso, il teatro e la recitazione hanno un forte valore terapeutico, come ha sottolineato una delle attrici “normodotate” del film Paola Tiziana Cruciani:

“In loro non percepisco la loro disabilità, la percepisco nei salotti televisivi perché non sono abili a far niente, non ho percepito la questione disabilità”.

Un sogno lungo 13 anni al quale tutti gli attori “normali” hanno partecipato gratuitamente interpretando piccoli ruoli, a fianco di Emanuela Annini, Alessandro Tiberi, Giulia Pinto, Giordano Capparucci, Matteo Panfilo, Giuseppe Rappa, Lorenzo Salvatori e Tiziano Donnici recitano Massimiliano Bruno, Luca Capuano, Stefano Fresi, Paola Cortellesi, Stella Egitto, Mario Ermito, Mirko Frezza, Lillo, Valerio Mastandrea e anche la voce Rosaria Renna. Gratis hanno anche realizzato la post-produzione del film e gli effetti visivi.

Lillo ha un ruolo piccolissimo eppure è stato profondamente colpito dall’esperienza sul set:

“È stata un’idea fantastica, ho trovato degli attori straordinari, io personalmente ho una trentina di disabilità e riesco a fare l’attore…”.

Il personaggio di Stella Egitto evolve grazie all’incontro del gruppo di amici del San Salvador:

“L’unica diversità è lo sguardo senza filtri che offrono sul lavoro e fuori, abbiamo avuto le difficoltà normali che s’incontrano sul set, abbiamo avuto freddo e pioveva. Si correva come su ogni set, abbiamo fatto tutto insieme, il nostro sguardo che potrebbe essere viziato, il loro era puro, felice. È un film che dà e lancia gioia, tutti insieme si può, sono stata fortunata a partecipare a questo film. In un mondo di professionisti, siamo speciali per raccontare questa storia”.

Emanuela Annini ha definito il tempo come l’unica “disabilità” presente sul set e dopo aver visto Detective per caso è una certezza.

Primo esperimento per un cinema diverso, Detective per caso vi aspetta al cinema il 18 e il 19 marzo distribuito da Medusa Film.

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