Immaginate di essere nati nei primi anni 50, o giù di lì. E di avere avuto 20-25 anni il 20 novembre del 1975, giorno della morte di Francisco Franco, per quasi quattro decenni Caudillo di Spagna. Ecco, ora provate a chiudere gli occhi e provate a capire cosa significa scoprire la libertà di costume, musicale, culturale, per la prima volta nella vita. Nascere in una dittatura e diventare adulti nella democrazia. Ed è esattamente questo il senso profondo della mostra fotografica La Movida. Spagna 1980-1990, in scena a Roma, presso il Museo in Trastevere.
Oltre sessanta scatti realizzati nel decennio più evanescente e frizzante della storia, firmati dal fotografo e artista Miguel Trillo che 40 anni fa decise di impugnare la fotocamera durante la delicata epoca della transizione alla democrazia, e più precisamente di puntare l’obiettivo sui giovani. Per raccontare la libertà che ha scalzato la censura, sulla Movida che si fa simbolo di una Spagna nuova e irriverente in uno scenario di fioritura artistica e musicale. Andando ancora più nel dettaglio Trillo si sofferma a guardare uno specifico spicchio della nuova società spagnola e ritrae il pubblico di ragazzi che consente l’ascesa di alcuni musicisti all’Olimpo dei nuovi idoli di massa.
Ed ecco allora i rockers, i mods, i punk, i rockabilly. Ragazzi di Spagna che per la prima volta assaporano il gusto intenso della vita. Ritratti sui muretti, fuori dai locali, per le strade, nei vicoli di Madrid, in sella alla Lambretta o alla Vespa, sorridenti ma anche un po’ spaesati verso un’esperienza che, forse, prima del crollo del franchismo, non immaginavano nemmeno. Tutto quello che si era visto in Inghilterra, patria sacra di ogni moda, 20 anni prima, fa a sua comparsa in Spagna, in un Paese allora ancora impacciato dinnanzi alla svolta democratica.
La Movida, è tutto questo, la costruzione della nuova Spagna democratica, che si lascia alle spalle un’eredità oscura per farsi largo tra i paesi occidentali. Mentre le generazioni precedenti danno forma a un nuovo quadro politico, i più giovani si concentrano sul godimento del nuovo regime di libertà e la Movida diventa l’immagine eccessiva di questa nuova Spagna nascente: giovane, selvaggia, irriverente, colorata, edonistica. E libera.