“Anna Magnani è la più grande attrice italiana al livello di Bette Davis, la prima a vincere un Oscar, ha preceduto la Loren e Benigni, un grande talento con un cuore di donna del popolo è un testimone straordinario per la lotta all’orrore del femminicidio’’. Così Antonio Monda, direttore artistico della Festa del Cinema di Roma, di fronte alla statua di Anna Magnani, che troviamo da stamane, alla vigilia dell’inaugurazione dell’evento, seduta sulla panchina rossa in Largo Fellini, accanto alle mura aureliane.
Monda ha anche ricordato un interessante episodio del rapporto fra il grande regista, – al quale è dedicato il largo è intitolato il largo, in cima a Via Veneto, e del quale ricorre il centenario della nascita – e l’attrice. ‘’ L’ultima apparizione della Magnani è nel docufilm ‘’Roma’’, in quell’occasione Fellini – racconta Monda – chiese all’attrice, che riconosciamo simbolo della Capitale, di rispondere anche ad alcune domande, ma l’attrice, in quel modo diretto che l’ha sempre distinta, gli rispose : no non mi fido’’.
La statua della Magnani, opera dello scultore Antonjo Nigro, completa l’installazione in Via Veneto, dedicata al binomio ‘’Donne Cinema’’ e in particolare contro la sopraffazione e la violenza, a cura della Fondazione Sorgente Group, emanazione della holding del Gruppo finanziario-immobiliare Sorgente che fa capo a Valter Mainetti.





Alla ristretta cerimonia della ‘’scopertura’’ della statua, che rafforza il ‘’concept’’ dell’istallazione oltre a Antonio Monda(Direttore Artistico della Festa del Cinema di Roma), Noemi Ruzzi (in rappresentanza del Ministero della Pari Opportunità), Sabrina Alfonsi (Presidente del I Municipio di Roma), Paola Mainetti (Vice Presidente della Fondazione Sorgente Group), Teresa Donvito (Presidente dell’Associazione Via Veneto) e Elisabetta Maggini (Relazioni Istituzionali Sorgente Group).
“Abbiamo scelto Anna Magnani – spiega Paola Mainetti, che ha anche ideato l’installazione – perché nessuna attrice meglio di lei incarna lo spirito delle donne romane, resilienti e combattive. Sagace e fiera, popolana e signora, aveva una sicura coscienza di sé e della sua origine. La vita d’artista fu con lei prodiga di doni e riconoscimenti, la vita di donna la lasciò spesso dolorante e sola. Oggi, in occasione della Festa del Cinema di Roma, ricordando Anna Magnani, vogliamo condannare ogni forma di sopraffazione e violenza sulle donne, consapevoli che Cultura e Cinema offrono alle donne importanti occasioni di riscatto.’’