É morto Johnny Hallyday, la stella del rock francese

Il cantante si è spento a 74 anni. Introdusse il rock&roll a Parigi e lascia oltre mille canzoni. É stato anche un bravissimo attore.

Il mondo della musica in lutto. E’ morto nella notte Johnny Hallyday, icona rock per generazioni di francesi. Lo ha comunicato la moglie Laeticia. Hallyday, 74 anni, era malato di cancro ai polmoni. In cura da mesi, negli ultimi giorni si era aggravato ed era stato ricoverato per problemi respiratori. Più volte la famiglia ha cercato di smentire le indiscrezioni sulle sue condizioni diffuse da alcuni media, fino a questa notte.

“Johnny Hallyday è andato via. Scrivo queste parole senza potervi credere. E tuttavia è proprio così. Il mio uomo non c’è più, ci ha lasciati questa notte così come ha vissuto lungo tutto il corso della sua vita, con coraggio e dignità”, scrive la moglie nel comunicato diffuso ai media.

Cinquantasette anni di carriera, Hallyday ha venduto 100 milioni di dischi. Il primo, nel 1960, che lo ha lanciato nel jet set con ‘Tu follement’. Considerato l’Elvis di Francia, era un animale da palcoscenico. E fino all’ultimo è stato sotto i riflettori. A giugno e luglio era sul palco con i suoi amici Jacques Dutronc e Eddy Mitchell, per il tour “Vieilles Canailles” (vecchie canaglie), mentre lavorava a un nuovo album. Instancabile, nonostante la malattia diagnosticata un anno fa.

Hallyday aveva già sfiorato la morte in due occasioni: con un tentativo di suicidio nel 1966 dopo la richiesta di divorzio della prima moglie Sylvie Vartan, e poi quando è caduto per diversi giorni in coma nel 2009 a causa di complicazioni a seguito di un’operazione. Decine di canzoni restano nella memoria collettiva: “Souvenir souvenir”, “Penitenziario”, “Nero è nero”, “Tieni la notte”, “Per me inizierà la vita”, “Ti amo”, “Gabrielle”, “La musica che amo”, “La mia bocca”, “Qualcosa di Tennessee”, “Accendi il fuoco”, “Maria”. Solo per citarne alcuni.

“Abbiamo tutti, in noi, qualcosa di Johnny”: Emmanuel Macron, con un comunicato diffuso dall’Eliseo in piena notte, è stato fra i primi a reagire alla morte di Johnny Hallyday. Questa mattina, tutti i notiziari radio e tv sono in edizione speciale per la scomparsa, attesa negli ultimi giorni, del musicista più popolare di Francia. “Di Johnny Hallyday – continua – non dimenticheremo né il nome, né la faccia, né la voce, né soprattutto le interpretazioni, che, con quel lirismo secco e sensibile, appartengono oggi in pieno alla storia della canzone francese. Ha fatto entrare una parte dell’America nel nostro Pantheon nazionale”.

Al cinema ha lavorato con Jean-Luc Godard e Costa Gavras. Rivaleggiato da lontano con Alain Delon e Jean Paul Belmondo. Fatto amicizia con Charles Aznavour e Jean Reno. Da ricordare anche Gli specialisti (1969), Détective (1985), L’uomo del treno (2002: splendido e malinconico come gli piaceva essere), Vendicami di Johnny To (2009)… Tutto sguardo e corpo, di pochissime parole…

Gli ultimi film hanno titoli e storie che sembrano davvero il finale dello show: Parliamo delle mie donne, Rock’n Roll e, soprattutto, Chacun sa vie di Claude Lelouch, uscito l’estate scorsa. È la storia di un uomo famoso come lui che si ritira in montagna e chiama a raccolta tutte le sue figlie e gli amici di una vita. Per dire loro addio.

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