Eric Clapton: Life in 12 Bars, la vita tormentata del musicista al cinema

In sala dal 26 al 28 febbraio con Lucky Red, diretto dal premio Oscar Lili Fini Zanuck. L’artista inglese si racconta e si mette a nudo

Eric Clapton - Life in 12 Bars racconta la storia tormentata del chitarrista e cantante blues e rock britannico. Al cinema dal 26 al 28 febbraio distribuito da Lucky Red

Eric Clapton: Life in 12 Bars è un documentario sulla tormentata vita di Eric Clapton, uno dei più grandi chitarristi blues e rock di tutti i tempi e vi aspetta al cinema dal 26 al 28 febbraio distribuito da Lucky Red. Le 12 Bars del titolo sono le dodici misure tipiche della musica blues, il genere di musica che ha sempre amato e che è rimasta l’unica certezza della sua turbolenta vita.

Nato a Ripley, nel Surrey, il 30 marzo 1945, figlio della 16enne Patricia e di un soldato canadese: per anni Eric ha creduto che la nonna, Rose Clapp, e il secondo marito, Jack, fossero i suoi genitori e che la madre fosse la sua sorella maggiore. A nove anni scoprì la verità e che la madre, da tempo fuggita in Canada dove si è creata una seconda famiglia, non lo ama e non lo amerà mai.

Il rifiuto più grande è solo una delle sofferenze che segnano la vita di Eric Clapton, dalle interviste e dalle sue dichiarazioni emerge il carattere di un uomo timido, irrequieto e quasi mai felice. Le uniche costanti sono la passione per il blues e la sua chitarra che non lascia mai dai 9 anni.

Eric Clapton – Life in 12 Bars racconta la sua storia: la prima chitarra regalategli dal padre a 9 anni, passando per la scoperta del blues qualche anno dopo, le ambizioni, gli amori, gli errori e le cadute di uno dei più grandi musicisti del nostro tempo.

Dagli esordi con gli Yardbirds dal 1963 al 1965, anno in cui si unì a i John Mayall & the Bluesbreakers, in cui nacque il suo soprannome di Dio, lasciati nel 1966 per unirsi ai Cream che lasciò prima che la band raggiunse il primo posto in classifica. In quegli anni iniziano per Clapton i problemi con la droga e negli stessi anni conosce e diventa amico con George Harrison, il chitarrista dei Beatles.

Due silenziosi, Eric Clapton e George Harrison hanno condiviso anche per anni l’amore per Pattie Boyd, la moglie del Beatle che Clapton amò per anni e riuscì a sposare molti anni più tardi nel 1979. Anche la passione proibita per Pattie rappresentò per anni una fonte d’ispirazione e di tormento per Eric Clapton.

Il cantante che non volle farsi Dio e che “sprecò” per molti anni il suo talento perché dipendente da alcool o droga. E nelle scene del documentario di Lili Fini Zanuck, che aveva vinto un Oscar per A Spasso Con Daisy, Clapton si mostra a nudo con tutte le sue insicurezze, paure e mentre è intento a drogarsi, senza filtri così proprio come ha vissuto.

La tragedia e il tormento non l’hanno mai abbandonato, dopo periodi di astinenza Eric Clapton trova ancora rifugio nell’alcool e nella droga e una delle sue battute nel documentario descrive al meglio la fragilità dell’uomo Clapton, molto lontano dal suo soprannome “Dio”:

“Nei momenti più bui, la sola ragione per cui non mi sono suicidato è stato il pensiero che se fossi morto non avrei più potuto bere”.

Quando sembra aver ritrovato la felicità accanto all’italiana Lory Del Santo, dopo il fallito sogno d’amore con Patty, il dramma della morte del figlio Conor che ad appena tre anni cadde dalla finestra dell’appartamento newyorchese della coppia.

Anche in questo caso, come sempre, Eric Clapton riesce a tradurre il suo dolore in musica e sarà solo nelle 12 battute e nelle sette note a trovare consolazione. A Conor dedicherà Tears in Heaven, per l’album omonimo riceverà sei Grammy, gli Oscar della musica.

Qualche anno più tardi, Eric sembra aver trovato un po’ di pace e fonda un centro di recupero per chi come lui ha trovato per troppo tempo consolazione in alcool e droghe, oggi è un padre e marito amorevole e lo racconta e si racconta nel documentario . “C’è sempre stato un uomo, solitario, era lui da solo con la sua chitarra contro il mondo”: conoscetelo nel documentario Eric Clapton – Life in 12 Bars.

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