Festa del Cinema, la magia di Ian McKellen e della Divina

Presentato il bellissimo Maria In Her Own Words, il doc sull’attore inglese Playing The Part. I Jackal presentano il loro film, ma ne parleremo il 9

Lo straordinario attore inglese Ian McKellen si racconta alla stampa a Roma prima di farlo nel corto McKellen Playing The Role

Il 1° novembre la Festa del Cinema non si ferma, presentati oggi il film nella selezione ufficiale Maria In Her Own Words, mentre il grandissimo Ian McKellen ha presentato al pubblico il documentario che racconta la sua vita McKellen Playing The Role. A Casa Alice, intanto, i Jackal, i comici partenopei hanno parlato del loro primo film: Addio Fottuti Musi Verdi.

Maria: In Her Own Words racconta la vita di Maria Callas, le sue esibizioni, i suoi amori e il rapporto complicato in una serie di documenti inediti. Reperirli è stato molto complicato:

“Ci ho messo quattro anni per ricercare tutto in giro nel mondo, i materiali della gente comune, del suo staff, tutte quelle informazioni andavano poi assemblate, quella è stata la seconda parte. Arie, registrazioni, le 400 lettere sono la quintessenza del film. Per raccoglierle ho parlato le 40 persone più vicine a lei. Ho parlato con il maggiordomo, la cameriera, volevo che questo progetto conservasse il pudore”.

Eppure la passione per l’opera è nata in Tom Wolfe solo quattro anni fa per caso: “Dopo aver assistito a Maria Stuarda al MET, ho scoperto per caso un’aria della Callas di Lucia di Lammermoor, dopo aver capito chi era, ho trovato una connessione con persone di altre parti del mondo che l’hanno amata e conosciuta. Volevo conoscerla, scoprirla”.

Fra i documenti inediti anche una lettera che Maria scrisse a Onassis, letta in originale da Fanny Ardant, i filmati sembrano realizzati nel 2017: “Volevo presentare Maria anche anche i ragazzi di oggi”.

Lo splendido ritratto di Maria Callas sarà distribuito da Lucky Red.

Ian McKellen è protagonista dell’incontro ravvicinato di oggi, insieme al maestro Micheal Nyman che ha però saltato la conferenza stampa. Il 78enne attore inglese ha parlato della sua carriera, del suo incontro con Edoardo e del suo rapporto con la sessualità.

L’attore è anche qui per presentare il documentario sulla sua vita: McKellen Playing The Part: “Non mi piace parlare di me, eppure ho aperto le porte di casa mia al regista (Joe Stephenson, ndr) sono la persona meno interessante al mondo, m’imbarazza parlare di me, ma alla fine è come interpretare una parte (playing the part, in inglese, il titolo del doc, ndr).

Da Shakespeare a X-Men, l’attore inglese ha raccontato quando arrivò a Roma giovanissimo per fare due provini a Cinecittà: “Uno era per Barbarella e non andò bene, l’altro era per fare un brigante siciliano ed ero troppo inglese per quel ruolo. Chissà cosa fosse successo se m’avessero preso? Forse la mia carriera sarebbe finita”.

McKellen ha parlato anche del suo coming out: “Una volta fatto, sono migliorato come attore e come persona. Non è però facile per tutti, io sono molto sicuro di me stesso, ti dicono che perderai il lavoro, gli attori non avranno più lavori. La mia carriera è esplosa dopo che l’ho fatto a 45 anni. Quando vado nelle scuole parlo di questo con i ragazzi, del mutuo rispetto”.

L’attore ha anche parlato del suo rapporto con Eduardo De Filippo: “È napoletano, non è strettamente italiano, non l’ho visto sul palco, ma è capitato che interpretassi il suo ruolo e la moglie mi ha detto che ero molto simile al medico del Rione Sanità portato a teatro da Eduardo. Anni dopo a Milano, Giorgio Strehler mi invitò sul palco per recitare La Tempesta: io in inglese, Giorgio in italiano ed Eduardo in napoletano. Trovo che quello che faceva era bellissimo: adoro recitare per gli studenti, la società, i vicini, la famiglia e gli studenti. Amo Eduardo”.

A 78 anni, McKellen ha svelato di essersi innamorato di questo mestiere a 13 anni, ha interpretato numerosi ruoli e ne farà ancora molti altri: “Per molto tempo sono stato convinto che recitare volesse dire indossare una maschera, ma non è questo, vuol dire rivelazione: tutti siamo in grado di essere un omicida, innamorato, saggio. I gay possono essere etero e viceversa, non ho una lista di personaggi che vorrei interpretare. Anzi sono stato Gandalf che ha 70mila anni e mi sono arrivati solo copioni di uomini anziani con la barba: mi hanno chiesto di essere Dio che di anni ne ha di più, e ho detto no al ruolo di Albus Silente perché ero già stato un mago. Se il regista dice che non posso farlo, allora è una parte che mi piace. Ho fatto Tv, teatro, cinema, ma mai un musical… forse perché non so cantare?”.

McKellen non ha però paura: “Non mi fa paura nulla, mi fa paura la tecnologia”, dice scherzando mentre ha problemi con la traduzione, “Ho paura di politici, soldati, bulli… della stupidità. Quando si parla del mio lavoro non ho paura di niente: nel cinema mi sono lanciato dai tetti, perché nel mio lavoro so volare. È un mondo senza pericoli, stupidità mi sembra che molte persone la pensano come me”.

McKellen cita il personaggio di uno dei suoi film preferiti, Demoni e Dei, sul regista di Frankenstein James Whale (che interpretava e che gli valse una nomination agli Oscar): “Dice una frase che riassume la mia opinione sul mondo del mio lavoro: Fare film è la cosa più meravigliosa al mondo, lavorare con i tuoi amici, gente divertente, credo mi manchi. Per questo dico sì a tutto: corti, lungometraggi, mi lancio da una montagna, un aereo… non m’importa, c’è più vita lì nella mia stessa vita… perché dovrei volere dei figli”.

McKellen si riferisce a una delle domande che gli erano state poste prima sul perché non avesse mai voluto figli: “Fino ai miei 22 anni era vietato per me avere rapporti sessuali cin altri uomini, quindi non ci ho mai pensato. Anzi quando ho scoperto di essere gay ho pensato: bello, non avrò figli. Quando poi è arrivata la possibilità non ci ho pensato perché sono troppo egoista e ora… sono troppo vecchio”.

In chiusura di conferenza stampa, McKellen esaudisce il desiderio di un giovane fan, recitando la mitica battuta di Gandalf, You shall not pass, Non passerai! e ha parlato anche della recitazione davanti allo schermo verde:

“Tutto quello che riguarda il making of di un film è artificiale, lo sai come attore. Non è vera vita… quindi un po’ di tecnologia non crea la differenza. Nel Signore degli Anelli c’erano poche scene del genere, il più delle volte si recitava davanti a posti meravigliosi, come solo la Nuova Zelanda può offrire”.

Ad Alice, invece, l’esordio per i Jackal, con il loro film Addio Fottuti Musi Verdi. Il film che parla di come un precario finisca per lavorare per gli alieni… restate collegati a RadioColonna se ne volete sapere di più!

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