Emoticon: nazione che vai, emoji che trovi

Le usiamo tutti i giorni e ci aiutano a comunicare meglio. Emoji diverse in ogni Paese, ce ne sono alcune davvero curiose. Vi sveliamo alcuni “segreti”...

Ogni girono se ne inviano oltre 6 miliardi. Parliamo delle Emoji, le figurine divertenti che ci aiutano a comunicare e rafforzare le nostre emozioni su Facebook, Whatsapp et similia.

Nate in Giappone verso la fine anni ’90 e create da Shigetaka Kurita, fanno parte integrante del nostro lessico quotidiano e nessuno può affermare di non averne mai cliccata una.

La classifica
Sono diventate così famose che è stata stilata una classifica delle emoji più utilizzate nel mondo. La faccina che sorride con le lacrime di gioia si è piazzata al primo posto, seguita da quella con gli occhi a cuore. Al decimo posto, invece, troviamo quella sorridente.

 

Le più usate nel Mondo
Ogni Paese ha la sua “preferita”. In Colombia, Brasile e Argentina, ad esempio, l’emoji più utilizzata è quella delle note musicali mentre in Germania e in Australia si fa un uso smodato del “pollice verso”.  E in Italia? Essendo dei grandi amatori, adoriamo il cuore con le stelline.

Che noia che barba
Spesso sono anche molto utili per sottrarci da alcune conversazioni noiose. Si invia una bella faccina come risposta e si spera che il dialogo finisca lì. Quindi siete avvertiti, se a un vostro messaggio vi rispondono solamente con una emoticon (senza nessun testo a supporto), fate i bravi, chiudete il cellulare o scrivete a qualcun altro (sempre che non riceviate un’altra faccina).

Occhio agli errori
Non tutte le emoji che utilizziamo quotidianamente sono facili da interpretare e spesso ne fraintendiamo il significato. Eccone due che utilizziamo spesso… nel modo sbagliato!

Le nuove emoji del 2018
L’Unicode Consortium (il consorzio internazionale no profit che si occupa di stabilire in che modo simboli e caratteri vengono mostrati su display e monitor) ha annunciato di aver “creato” un nuovo set di 157 emoji. Si va dalla faccina festosa con un cappellino da party alla zanzara, dalla emoji della lattuga, fino al rotolo della carta igienica.

L’emoji che ti porta in galera
Può sembrare assurdo ma in Francia un uomo è stato condannato a 3 mesi di carcere per aver inviato l’emoji della pistola alla sua ex compagna. Oggi, il “disegno” del revolver, si è trasformato in una innocente pistola ad acqua.



Tutto il Mondo è paese
L’emoji, indiscutibilmente, esprime la cultura del Paese che le utilizza e se ne creano alcune ad hoc.  Nei Paesi islamici, non a caso, sono nate le emoticon con il chador e l’hijab (i tradizionali veli femminili). Chissà se in Russia hanno quelle con l’omino che si “tracanna” la Vodka o nelle due Coree, messa da parte l’emoji a “razzo”, non stiano pensando a un’immagine che raffiguri un “abbraccio pacioso”.

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