Gualtieri, Roma Capitale entra in Fondazione Maxxi – VIDEO

L'area espositiva raddoppia, al via il concorso di progettazione Il 10 giugno sarà annunciato il vincitore

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, durante la presentazione del progetto "Grande Maxxi" a Roma presso il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che prevede la realizzazione di un nuovo edificio sostenibile e ad alta tecnologia.

Roma Capitale entrera’ a far parte della Fondazione Maxxi. Lo ha annunciato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, durante la presentazione del progetto “Grande Maxxi” a Roma presso il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che prevede la realizzazione di un nuovo edificio sostenibile e ad alta tecnologia. “Mi sembrava doveroso e utile di rafforzare la collaborazione con questo Polo di eccellenza – ha aggiunto Gualtieri – nel momento in cui ci sentiamo tifosi di questo progetto candidato a diventare un polo di eccellenza di innovazione, arte, scienza e rigenerazione urbana, intesa in senso ampio”, ha concluso il sindaco.

Sostenibilità, innovazione e inclusione: sono le tre parole chiave che guideranno il progetto “Grande Maxxi”: una completa trasformazione dell’area espositiva che raddoppia negli spazi e compie una completa trasformazione green della struttura e dell’area attigua.

L’ha presentato questa mattina presso lo spazio espositivo romano la presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri, il ministro per la Cultura Dario Franceschini, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Il budget complessivo investito nell’area dal ministero della Cultura e dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ammonta a 37,4 milioni di euro.

Oggi, inoltre, parte un concorso di idee per la realizzazione delle nuove infrastrutture: “sceglieremo il progetto entro il 10 giugno – ha annunciato Melandri -, al vincitore sarà affidata la progettazione esecutiva e i primi 5 progetti saranno esposti al Maxxi”.

“Non è un caso che il progetto si chiami ‘Grande Maxxi’ perché è un progetto di sostenibilità, un grande investimento sull’arte contemporanea nel segno dell’innovazione e che coinvolge tanti ministeri”, ha sottolineato il ministro Franceschini che ha sottolineato, a margine dell’iniziativa, che “quella di lavorare insieme è una sfida che dobbiamo vincere per il Pnrr. Lavoreremo per rispettare i tempi”. “Ho cercato in questi due anni da ministro di incentivare progetti di cessione di immobili non utilizzare, dentro un progetto di razionalizzazione delle nostre strutture, dando un contributo alle nostre comunità. Questo è una delle tappe più importanti di questo percorso. Questo è il futuro che vogliamo percorrere, con il tema-guida della sostenibilità ambientale”, ha spiegato il ministro Guerini.

“Il futuro prende forma: quella del grande Maxxi è un’idea che richiede una cultura del futuro. È importante che questo lancio avvenga in una settimana in cui cambiano i principi costituzionali, inserendo ambiente, ecosistemi e interesse delle generazioni future”, ha detto il ministro Giovannini. Il progetto “insiste in un quadrante – ha sottolineato il sindaco di Roma – quello del Flaminio in cui, anche con l’aiuto di Renzo Piano, realizzare degli interventi di rigenerazione che cuciano gli spazi esistenti con il grande progetto della Città della scienza che abbiamo ereditato e cui stiamo lavorando con un comitato scientifico coordinato da Giorgio Parisi”.

Il progetto prevede “una serie di azioni integrate che riguardano sia l’edificio originario sia l’area attigua al museo – ha annunciato la presidente della Fondazione Maxxi -, un buco urbanistico che finalmente riempiremo. Costruiremo un nuovo edificio su due livelli con un tetto verde abitabile che crescerà in questa area attigua”. L’edificio ospiterà un centro d’eccellenza per il restauro è un hub polifunzionale che rafforzerà la vocazione formativa del Maxxi, al crocevia tra arte architettura scienza e intelligenza artificiale. Ad esso si affiancherà una galleria green all’aperto, con interventi di artisti, paesaggisti e inserti di orti urbani. L’edificio originale, invece, con i fondi del ministero della Cultura, raggiungerà la carbon neutrality con 3mila metri quadri delle copertura del museo e degli edifici del Demanio adiacenti trasformati in comunità energetica da vetri fotovoltaici, tegole fotovoltaiche e film fotovoltaico.

“Ci candidiamo a essere un piccolo laboratorio del fotovoltaico sugli edifici storici – ha spiegato Melandri – Sostituiremo il gas con pompe di calore, un terzo dell’energia di fabbisogno verrà prodotta dal Maxxi, il resto da una comunità energetica condivisa con gli edifici della Difesa vicini”. L’edificio verrà dotato di un sistema domotico, e il restyling a led dell’illuminazione verrà realizzato in partnership con Enel.

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