I vagoni della metro A come palcoscenico: tre giovanissimi musicisti romani si esibiscono nella metropolitana della Capitale per i passeggeri distratti che la affollano, sognando di esibirsi, un giorno, su un vero palco.
Marco, Dario ed Emiliano hanno 25 anni, appassionati di musica – da Bob Dylan ai Beatles – coltivano. la loro amicizia dalla scuola superiore e frequentano insieme una scuola di musica. “L’alternativa per noi musicisti è andare a fare i camerieri o i lavapiatti – dice Marco all’agenzia Nova -. Così, invece, riusciamo a mettere a frutto i nostri studi”.
“Alcune volte i vigilanti della metro ci mandano via, lo sappiamo, è il loro lavoro ma la gente ci apprezza e, grazie alle loro offerte, riusciamo a pagare l’affitto e abbiamo di che vivere e studiare”, spiega Dario.
La scelta della metro A non è casuale. “Facciamo da Colli Albani a Valle Aurelia, andata e ritorno, perché, rispetto alla Line B è più comoda, è meno rumorosa e c’è più gente – spiegano-. Inoltre, la metro, rispetto agli ambienti esterni, ci permette di cantare e suonare senza l’amplificazione, e possiamo farlo tutti i giorni, anche se piove”. Il prossimo passo è esibirsi all’aperto, tra le vie della Capitale, come facevano agli inizi i Maneskin prima del successo internazionale. “Ci stiamo attrezzando – dice Emiliano – e il passo successivo è quella di esibirci in piazza del Popolo con la necessaria amplificazione”.
Sul loro profilo Instagram hanno oltre 2mila follower. “Il genere musicale che preferiamo è il metal; abbiamo scritto anche qualche testo, ma non si adatta al pubblico della metropolitana e, per questo, preferiamo le canzoni più note e non di nicchia”.