A inizio giugno il cinema Maestoso chiude. E con lui una lunga storia che affonda le radici nel 1957, quando veniva aperto l’edificio polifunzionale realizzato dall’ingegner Riccardo Morandi che comprendeva anche il cinematografo Maestoso.
Ma un gruppo di giovani residenti – capitanati da Luca Di Egidio, classe ’95 e candidato alle scorse elezioni municipali in quota PD – non ci sta e da qualche giorno ha organizzato una raccolta firme per scongiurare la chiusura.
“La motivazione ufficiale riguarda il canone di affitto troppo alto ma temiamo si voglia creare un nuovo centro commerciale – spiega Di Egidio – finora c’è un progetto di ristrutturazione che destinerebbe ad uso commerciale una larga parte del Maestoso. Ma come hanno fatto notare i dipendenti, il Maestoso è un edificio storico e ha un vincolo che potrebbe rendere impossibile l’operazione”.
Come sottolinea Di Egidio, il Municipio VII di Roma (una ‘cittadina’ che si estende da San Giovanni a Ciampino) ha circa 300mila abitanti che ora potranno usufruire solo di due cinema: il Trianon e l’Atlantic. Una chiusura che si sommerebbe alla ‘moria’ di sale cinematografiche che negli anni ha tolto a interi quartieri la possibilità di vedere un film sul grande schermo. L’America, il Metropolitan, il Fiamma, l’Apollo, l’Etoile, il Rivoli, il Capranica, il Quirinetta, il Roma, l’Embassy, L’Airone, il Rouge et Noir, l’Ariston, l’Holiday, l’Archimede e ora il Maestoso.
“Chiediamo che venga mantenuta una funzione culturale, che non vengano licenziati i dipendenti e che Comune e Municipio intervengano per traghettare la prima multisala di Roma in questa fase di transizione – precisa Di Egidio a Radiocolonna – l’obiettivo è che resti un cinema al di là di nomi e gestori.”
Per scongiurare la chiusura, i ragazzi hanno organizzato una raccolta firme per riunire l’affetto del quartiere nei confronti di un simbolo dell’Appio Latino. È possibile firmare fino al 10 giugno all’interno del cinema o nel banchetto posto davanti all’entrata. Verranno raccolte le firme anche dei minorenni purché in possesso di un documento d’identità.