Era nato smontabile, si è ritrovato teatro stabile. E non ha retto a venti anni di intemperie. Cosi il Globe Theatre va verso la demolizione perché non può più ritrovare l’agibilità perduta la mattina del 22 settembre 2022, quando al termine di una rappresentazione diurna del Macbeth una scala dell’ultimo anello collassò portandosi dietro una classe di liceali (12 i feriti, 5 adulti e 7 ragazzi). Lo scrive ‘’Il Corriere della Sera’’ ricordando che da quel matinée la struttura è sotto sequestro da parte della procura che si avvia alla fase dei rinvii a giudizio dopo la chiusura dell’indagine.
All’ex commissario del Globe e rappresentante legale dell’Atr (associazione teatri di Roma che gestisce il Globe per conto del Campidoglio), Gianluca Sole — accusato di lesioni, crollo colposo e apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo — sono state notificate le prescrizioni da seguire per dissequestrare la struttura sulla base di una relazione tecnica dell’Asl.
In sostanza, è l’ultimo squillo per tentare di riaprire il teatro: ripristinare le condizioni di sicurezza a cominciare dalla scala collassata, da sostituire cosi come tutti i giunti in ferro, e effettuare una verifica sulla stabilita delle travi in legno attraverso collaudi effettuati da società specializzate nel rilascio di certificati di idoneità statica. Altrimenti i sigilli restano li dove sono.
Un problema non da poco per il Campidoglio, per la Fondazione Silvano Toti e per chi quotidianamente si occupa della struttura, le figlie di Gigi Proietti. Tutti si riuniranno nei prossimi giorni per stabilire come procedere o, più semplicemente, per ratificare l’abbattimento: altra strada non sembra esserci.
Questione di soldi, tanti, che servirebbero a un restauro complesso quanto potenzialmente inutile visto che, a distanza di vent’anni dalla costruzione, ci si è resi conto che il teatro ha avuto un’esistenza completamente diversa rispetto al progetto iniziale: i permessi erano stati infatti calibrati su una struttura da smontare in inverno e rimontare in estate, mentre il teatro è diventato stabile, una perla incastonata dentro Villa Borghese fino a una rottura che, per la messa in sicurezza, non permette riparazioni.
II teatro, insomma, è tutto da rifare perché il solo restauro non garantirebbe l’accesso al necessario certificato di agibilità, lo stesso che secondo i Pm sarebbe mancato per undici mesi prima del crollo.
«Allo stato dei fatti non si esclude l’ipotesi di una ricostruzione ex novo della struttura, gravata da limiti strutturali emersi dopo il cedimento della scala, pur sottoposta a manutenzione sei mesi prima dell’incidente», dicono a ‘’Il Corriere della Sera’’ in Campidoglio. Il punto adesso è capire come, con quanti soldi e, soprattutto, chi li deve mettere per ridare alla città uno dei suoi fiori all’occhiello.
Il Comune, per esempio, quest’estate ha stanziato 312 mila euro per tirare su l’Arena Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti — ovvero il mini teatro (860 posti contro i 1206 del Globe originale) allestito e appena smontato per non interrompere la programmazione artistica firmata da Nicola Piovani — e altri soldi non vuole, o non può, investirli.
«Dopo aver garantito la stagione estiva 2023 con un finanziamento ad un progetto speciale di circa 300 mila euro realizzato in un’area adiacente al Globe Theatre, stiamo riattivando i contatti con i soggetti interessati al futuro del teatro — riferiscono sempre in Campidoglio — Sul tavolo le relazioni dei tecnici al fine di trovare la soluzione migliore per la riapertura dello stesso, attualmente sotto sequestro dopo il cedimento strutturale di una scala del settembre 2022: al vaglio tutte le ipotesi che possano garantire al meglio le esigenze legate alla sicurezza e quelle artistiche, compatibilmente con la copertura finanziaria necessaria ai lavori che verranno decisi», dicono in Comune prima di ribadire la «massima attenzione sul Globo Theatre, per ridargli il futuro che merita in piena sicurezza».