Mentre decolla, in vista del crowfunding internazionale, la campagna di sensibilizzazione “Entra nella storia“, per la Liburna romana di Fiumicino arriva anche l’interesse della Cina.
Il cantiere, da poco tempo ripreso, per completare, dopo anni di stop, la fedele ricostruzione a grandezza naturale di una nave da guerra romana del I° sec. d.C., lunga 37 e larga 7 metri, con due ordini di voga, iniziata nel 2001 dalla famiglia di maestri d’ascia Carmosini, ha ricevuto infatti la visita di Felix Lee, Overseas Managing Director di “Ehang”, una società con sede a Guangzhou, in Cina, specializzata in Urban Air Mobility, che sviluppa e produce droni e veicoli aerei autonomi e per passeggeri.
Il Comitato promotore Saifo-Sistema Archeoambientale Integrato Fiumicino-Ostia che, insieme alla Fondazione Anna Maria Catalano e Assonautica Acque Interne Lazio e Tevere, ha da tempo abbracciato una battaglia culturale per salvare la Liburna, che potrebbe creare nuovi posti di lavoro come grande attrattore turistico del territorio nell’ambito del Progetto Sistema Archeoambientale Integrato Litorale Laziale.
Dopo la ricostruzione dei ponteggi, grazie al contributo di un’impresa privata, la ripresa dei lavori, per un ammontare di 30mila euro, è stata riconosciuta dalla Regione con “Lazio Crea“, in base a un progetto presentato da Saifo, compresa la campagna di informazione “Entra nella storia” verso la comunità locale che spieghi perché si sta costruendo questa nave e quale sarà il suo utilizzo: “La Liburna è la migliore rappresentazione dell’antico mestiere dei maestri d’ascia che va protetto e rilanciato, ma anche perché questa opera posizionata accanto al Museo delle Navi ed inserita nell’antico bacino del Porto Imperiale di Claudio, è il più efficace biglietto da visita per tutte le bellezze turistiche dei territori fra Fiumicino e Ostia”, ha spiegato il portavoce del Comitato Saifo, Raffaele Megna.