L’attesa è finita la seconda stagione di La Porta Rossa arriva da questa sera su Rai 2, riprendono le indagini del Commissario Cagliostro. Torna stasera una delle serie TV più amate della scorsa stagione (oltre 3 milioni di telespettatori con il 13,4% di share) ideata da Carlo Lucarelli e interamente girata nella città di Trieste.
Lino Guanciale riprende il ruolo di Leonardo Cagliostro, l’ispettore rimasto sospeso fra regno dei vivi e regno dei morti, ma i misteri da risolvere non sono ancora finiti. Nella nuova stagione assiste alla nascita della figlia e con Vanessa farà luce sul suo misterioso passato. Dopo l’ottimo avvio de Il Commissario Montalbano, Tinni Andreatta si gode il successo di un altro titolo punta di diamante di Rai Fiction che ha saputo mescolare diversi generi (“thriller, sovrannaturale, noir e sentimentale”). Anticipando uno dei temi di questa seconda stagione:
“Se la prima stagione era incentrata sulla seconda opportunità, questa ha il tema dei legami declinato in diverse maniere su cosa significhi amare qualcuno, un tema che riguarda vecchi e nuovi personaggi”.
Al centro de La Porta Rossa torna protagonista una sempre splendida Trieste, una città “valorizzata” dalla scrittura di questa serie TV e dove piove incessantemente e che viene vista dagli occhi di Cagliostro sul suo “quartier generale”, Ursus che domina la città. Una città spesso vista di notte, come hanno specificato gli attori e i produttori della serie TV Maurizio Tini e Tommaso Dazzi di Velafilm. Trieste, per Tini, è la città perfetta per raccontare La Porta Rossa:
“È una città che rende importante questa storia che parla di vita e morte, una città sospesa fra mari e montagne. Abbiamo girato dal primo all’ultimo fotogramma entrambe le stagioni ed è un valore aggiunto. Rispetto alla prima stagione abbiamo tentato di fare ancora meglio: non vogliamo deludere chi ha visto la prima serie, anzi c’è il desiderio di farne una terza!.
Montata in tempi record, la seconda stagione continua con la magia della prima “colpevole” anche la scrittura di Carlo Lucarelli:
“Continuate a dire scritto dalla penna ‘geniale’ di Lucarelli, mi fa piacere – scherza – Comunque ci tengo a dire che siamo in tanti a scrivere la serie TV: Giampiero Rigosi e Sofia Assirelli creano l’equilibrio magico fra thriller, problematiche esistenziali e metafisica. La terza stagione? Abbiamo la fortuna di avere un protagonista che anche se muore continua a vivere, come puoi non farla?!”.
La regia è affidata ancora a Carmine Elia che spiega le ragioni del successo della serie TV:
“È stata un’esperienza difficile da fare in così breve tempo, sono felice che il progetto, perché non parlo di un detersivo, sia così bello e di aver lavorato con attori che si sono dati in una storia difficile da realizzare con personaggi veri. Cagliostro non è un eroe alla Batman, impregnare questa storia di realismo è stata la nostra scommessa”.
Ritornano anche i protagonisti: Gabriela Pession, uno dei volti più amati dal pubblico di Rai Fiction, riprende il ruolo di Anna e spiega perché è diverso dagli altri:
“Anna ha segnato la mia maturità come donna e come attrice, ho portato sullo schermo una donna non edulcorata e scomoda. Nella prima stagione abbiamo visto il suo dolore per la perdita del marito, quest’anno nascerà una bambina e porto sullo schermo il rapporto di una neo-mamma in modo vero e non romantico. Sia con Carmine che con Lino lavoriamo insieme da molti anni, quando giriamo La Porta Rossa ci dimentichiamo che facciamo un lavoro. Anna, inoltre, in questa stagione andrà contro la legge e dovrà difendersi. È un personaggio che vive di grandi silenzi e che ho amato molto”.
Lino Guanciale riprende il ruolo di Leonardo Cagliostro, l’uomo sospeso fra il regno dei vivi e quello dei morti:
“Volevo tranquillizzare tutti: a Trieste non piove così tanto. C’è molto sole, la serie è evocativa e dà molto spazio ai simboli della narrazione, la sua vita-non vita, credo sia facile riconoscersi in lui. È fondamentale anche la sua curiosità. A me piace che ci sia la voglia di capire quello che si nasconde dietro quello che non si è compreso. Parte del successo della serie TV è legato alla capacità del gravare sui punti di vista privilegiati sul tema dell’aldilà”.
Un aldilà che non è quello “religioso”, come spiegano gli sceneggiatori, la religione in questa serie TV non c’entra, come spiega Rigosi:
“Fin dall’inizio abbiamo deciso di parlare del limbo che abbiamo cercato di immaginare prima del passaggio de La Porta Rossa, lo stesso Cagliostro quando glielo chiedono risponde: io non ne so nulla”.
Valentina Romani riprende il ruolo di Vanessa Rosic e la ritrova cresciuta, più consapevole del suo potere. Centrale nella storia e ancora più nella seconda stagione il personaggio di Jonas, come spiega Andrea Bosca che lo interpreta:
“Dopo 30 anni si risveglia dal coma e vuole sapere la verità l’ho trovato geniale perché torna nella sua vita e vuole scoprire delle cose che non ricorda. Senza la passione di Carmine, Marco Atteri e Luca Compozzi che l’hanno costruito per tre ore ogni giorno; senza tutte le emozioni legate a La Porta Rossa, senza le emozioni che condividiamo sul set, questo è la forza della serie. Jonas ha tanti livelli, il segreto più importante è la ricerca della verità. Per questo abbiamo dato importanza alla verità, siamo stati non religiosi, ma rock spirituali”.
Antonio Gerardi interpreta il cattivo Stefano Rambelli, un cattivo solo a metà:
“Viviamo in un mondo di gente che sembra, ma non è, dobbiamo farci sempre questa domanda. Rambelli non mi sta simpatico, ma gli ho dato un attenuante: è un padre che fa di tutto per difendere il proprio sangue. Rambelli è tormentato e fa delle ca***te, ma ricordatevi sempre che nulla è come sembra”.
















Per scoprire tutti i misteri de La Porta Rossa l’appuntamento è alle 21:25 su Rai 2, prodotto da Rai Fiction e Velafilm.