La ragazza nella nebbia, Donato Carrisi dirige il suo libro

Sarà al cinema dal 26 ottobre ed è stato scritto, diretto e adattato da Donato Carrisi. Nel cast Jean Reno, Toni Servillo e Alessio Boni. Vi spieghiamo perché dargli una chance

Jean Reno e Toni Servillo, due mostri sacri al servizio dell'opera prima La ragazza nella nebbia

La ragazza nella nebbia sarà in sala il 26 ottobre ed è tratto dal libro omonimo scritto da Donato Carrisi. Lo scrittore e sceneggiatore si cimenta anche alla prova della regia per questo thriller, prodotto da ColoradoFilm e distribuito da Medusa, con un cast stellare Toni Servillo, Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi e un sempre grande Jean Reno. Il cast e Carrisi hanno presentato oggi il film.

Forte dei milioni di copie vendute in Italia e all’estero, Donato Carrisi, nessuna parentela con il più famoso Al Bano, ha portato sullo schermo i suoi personaggi. Dalla sceneggiatura, richiesta direttamente anni fa da ColoradoFilm, ha preso vita il libro La ragazza nella nebbia e il testo, edito da Longanesi, è diventato un ottimo thriller dal titolo omonimo.

I capelli rossi di Anna Lou Kastner prendono vita nel volto di Ekaterina Buscemi. Gli altri personaggi hanno, invece, i volti di alcuni grandissimi del cinema nostrano e non solo: Toni Servillo è l’agente divo Vogel, Jean Reno è lo psichiatra Augusto Flores e Alessio Boni è lo schivo professor Martini.

La ragazza nella nebbia è ambientato nel paesino di Avechot, un uomo visita lo psichiatra del paese e ha la camicia sporca di sangue. È l’agente Vogler che ha indagato sulla scomparsa di Anna Lou Kastner, 16enne sparita nel nulla il 23 dicembre di qualche anno prima.

Donato Carrisi non è alla prima esperienza nel cinema, nel 1999 ha iniziato come sceneggiatore, ma è comunque un regista esordiente:

“Uno dei complimenti migliori che mi abbiano mai fatto sui miei libri mi è stato detto da un 14enne: fai i libri in 3D! È bello essere un esordiente, è una prima volta, è un momento indimenticabile. È stato come perdere la verginità, ho avuto la fortuna di perderla con un cast stellare”.

Ne La ragazza della nebbia s’indaga sul male, il male peggiore è quello che non si vede. Il thriller italiano, girato in Alto Adige, è un’indagine sul male che coinvolge direttamente Jean Reno e Alessio Boni.

Per l’attore, indimenticabile Léon, è stato interessante interpretare “uno psichiatra che ruba delle cose agli altri, che cerca di nascondere qualcosa agli altri. È due volte mostro, ha una maschera, non bisogna dire più dettagli, ma nasconde il male dietro una faccia onesta”.

Anche Alessio Boni cita il male raccontato nel film:

“Il mio personaggio mi ha dato la possibilità di scandagliare il male, che può perturbare che può essere un seme che in tutti noi. È il male che potrebbe serpeggiare in tutti noi”.

Per convincerlo, Donato Carrisi ha parlato del sorriso di un bambino… ed è strano che il figlio del giornalista sia al centro anche della stesura di questo film scritto, diretto e adattato dallo stesso autore pugliese.

“Non è un peccato di vanità o mancanza di fiducia, non mi è mai piaciuto adattare un libro di altri. La ragazza nella nebbia non è un film di un autore, è un film d’autori, ognuno ha portato il proprio contributo: cast, costumista, scenografo, direttore alla fotografia, io ho dovuto solo ispirarli e ho dato loro fiducia”.

Donato Carrisi afferma che il film ha arricchito i personaggi descritti dal suo omonimo libro:

“Alessio Boni ha aggiunto qualcosa al mio professor Martini, mentre Vogler ha dito sì perché è nato con lui nella mia testa. Anche il mio rumorista ha apportato qualcosa: il suono del telefono all’inizio del film è quello di C’era una volta in America”.

La ragazza nella nebbia accusa i media al centro di alcuni fatti di cronaca, rappresentati dalla conduttrice televisiva Stella Oner.

Un altro degli aspetti più importanti del film di Carrisi è la connessione (macabra) fra crimine e media:

“Inviato una volta per il Corriere in uno dei luoghi di cronaca, ho visto una pizzeria in centro che stava per chiudere ed è stato salvato dai giornalisti, i turisti dell’orrore”.

A colpire nel film Carrisi anche la mancanza di innocenti, fino alla fine non è chiaro chi ci sia dietro la scomparsa di Anna Lou:

“Nel film non ci sono innocenti, è come essere davanti a uno specchio rotto. Ci sono i frammenti di un mostro nel proprio riflesso. Anche chi si è fidato dei due mostri è un mostro a sua volta”.

La ragazza nella nebbia vi ricorderà sin dalle primissime inquadrature alcuni gialli e thriller degli anni ’80 e ’90, i capelli della polizia di Avechot sono un chiarissimo omaggio a Fargo, come sottolineato da Michela Cescon, l’attrice un po’ in sordina in questo ruolo.

Ma non solo il neo-regista Donato Carrisi ha attinto ai classici noir degli anni ’70 con Gian Maria Volontè, al thriller degli anni ’90 Il Silenzio degli Innocenti, a I soliti sospetti e a Seven.

I due produttori di ColoradoFilm Maurizio Totti e Alessandro Usai hanno fortemente voluto questo progetto, tant’è che La ragazza nella nebbia è nata come sceneggiatura ed è poi diventata libro. A proporre la direzione del film è stato uno dei due produttori, Totti, per un semplice motivo: “Volevamo fosse un film di genere”.

La possibilità di essere diretti dal padre di una (doppia) creatura non ha spaventato il cast e si vede. La ragazza della nebbia è un ottimo thriller ed è un buon esempio di trasposizione cinematografica, per renderla sullo schermo Carrisi ha applicato solo una regola: “Uccidere l’autore”.

La ragazza nella nebbia è una delle pre-aperture del Festa del cinema di Roma, vi aspetta dal 26 ottobre al cinema.

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