C’e’ fibrillazione a Roma, sponda giallorossa. Alle 17 di oggi e’ previsto l’arrivo a Ciampino di Romelu Lukaku, l’attaccante ex Chelsea pronto a rinforzare le file dei fedelissimi soldati di Jose’ Mourinho.
Dopo un’estate travagliata, tra voci sul futuro che si rincorrevano tra l’Italia e Riad, l’attaccante belga e’ pronto a diventare ancora uno dei protagonisti della Serie A. Ma non con la maglia dell’Inter, il cui matrimonio e’ finito con molteplici strascichi, ne’ tantomeno con quella della Juventus, il cui flirt e’ durato alcuni mesi per poi sfiorire come la piu’ classica delle storielle estive. Lukaku sbarca nella Capitale grazie al lavoro in prima persona del presidente, Dan Friedkin, che guidera’ personalmente da Londra il charter adibito al trasporto del “carico prezioso”, oltre 1,90 m per piu’ di 90 chilogrammi, a cui i tifosi hanno gia’ riservato molte delle loro aspettative per questa stagione.
L’arrivo di Lukaku e’ anche un capolavoro del direttore sportivo Tiago Pinto. Almeno a sentire le cifre esposte dagli analisti di mercato in queste ore. La formula del prestito oneroso, apertura concessa solo alla Roma e a nessun altro club, e la riduzione dell’ingaggio, con un risparmio di circa 3,5 milioni e mezzo di euro, rendono l’operazione assai vantaggiosa per un club comunque soggetto al fair play finanziario e sempre particolarmente attento a bilanci e monte stipendi. Senza dimenticare gli arrivi di Paredes, Renato Sanchez, Ndicka, Aouor, Christensen e Azmoun. Ma la maglia giallorossa non e’ certamente un ripiego per l’attaccante della nazionale dei Diavoli Rossi. L’alternativa, senza dubbio, era quella di restare “al palo” per un anno o di accettare una tardiva e riluttante esperienza nel deserto arabico. Roma, per Lukaku, e’ l’ennesima occasione di rilancio. Una piazza caldissima, un allenatore mediaticamente esposto con cui ha gia’ lavorato bene in passato. E un partner offensivo, Paulo Dybala, che sembra adattarsi perfettamente alle sue caratteristiche e ai suoi movimenti. La rosa della Roma, con attacco e centrocampo (quasi) nuovi di zecca, valga ora piu’ delle previsioni del suo allenatore (“la Champions e’ un miraggio, siamo al massimo da quinto posto”) e che non ci possa piu’ nascondere dietro alle (passate) difficolta’ di mercato.
La domanda che in queste ore campeggia tra social e forum e’ molto piu’ leggera: riuscira’ l’aeroporto di Ciampino a contenere tutto l’entusiasmo dei tifosi? A ogni ora che passa i numeri crescono e, nello scalo aeroportuale alle porte di Roma, sono ormai attesi in migliaia. Ma non solo. L’entusiasmo ha gia’ conquistato gran parte della citta’. In Via dei Capocci, rione Monti, tra la stazione Termini e i Fori Imperiali, e’ gia’ comparso il primo murales dedicato all’attaccante belga. Un lavoro realizzato nella notte che lo immortala nelle fattezze di un gladiatore, sorridente e con l’elmo in mano, pronto a combattere allo Stadio Olimpico come accadeva in passato nel Colosseo. L’ultima riflessione sull’affare Lukaku sfiora la provocazione: dopo due giornate la Roma di Mourinho ha un solo punto in classifica nonostante abbia affrontato due squadre che, in teoria, lotterebbero per la salvezza, Verona e Salernitana. Il dato incontestabile e’ che i problemi maggiori siano arrivati in difesa e in porta, con le difficolta’ di Rui Patricio e il ritardo di condizione di Smalling. Problemi che l’arrivo di Lukaku non potra’ guarire. A vedere le due partite la sensazione e’ che sia solo una questione di tempo e che una parte delle difficolta’ sia anche dovuto alla sfortuna (tre legni colpiti in due partite) e di un comprensibile ritardo di preparazione. Ma le rivali (o, almeno tre di queste, Inter, Milan e Napoli) corrono e la Roma, gia’ a partire dalla sfida di venerdi’ sera con i rossoneri non puo’ permettersi altri passi falsi. Con o senza Lukaku al centro dell’attacco.