Sotto una pioggia leggera è arrivato il feretro di Maurizio Costanzo, davanti alla chiesa degli Artisti, Roma, dove alle 15, sono cominciati i funerali del noto giornalista e conduttore televisivo. Centinaia di persone hanno accolto l’arrivo del carro funebre con un lungo applauso, tra gli ultimi personaggi televisivi e artisti ad arrivare, Paolo Sorrentino, Gerry Scotti, Emanuele Filiberto di Savoia, Fiorella Mannoia, Valerio Scanu, Massimo Lopez a Tullio Solenghi, Pio e Amedeo, Alessia Marcuzzi, Rudy Zerbi e Luciana Littizzetto. All’arrivo del feretro e al suo ingresso in chiesa, i tantissimi presenti fuori alla chiesa lo hanno accolto con un lungo applauso.
In prima fila davanti al feretro, sul quale c’era la foto già vista nella camera ardente e la foto del suo amato gatto Filippo, c’erano la moglie Maria De Filippi con il figlio Gabriele e gli altri due figli di Costanzo Saverio e Camilla con i quattro nipoti del giornalista.





“Maurizio non si professava credente e non lo era nel senso stretto del termine. Ma negli ultimi tempi si è sempre più avvicinato ai valori cristiani”. Lo ha sottolineato a più riprese durante l’omelia don Walter Insero, rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto (la ‘Chiesa degli Artisti’ di piazza del Popolo), che ha celebrato il funerale di Maurizio Costanzo, insieme a don Armando, un missionario amico di Costanzo, e ai due sacerdoti della Chiesa degli Artisti. Don Walter ha ricordato il suo primo incontro con Costanzo: “Quando ho conosciuto Maurizio, due anni fa, pensavo di trovarmi di fronte un giornalista anticlericale, magari con un approccio mangiapreti ma ho trovato una persona accogliente, amorevole, che mi ha fatto subito una battuta simpatica”. “Mi colpì – ha proseguito – perché mi ha raccontato della sua infanzia, della sua parrocchia vicino piazza Bologna, dicendomi: quanto lavoro fanno le parrocchie sul territorio, nei quartieri periferici riescono a rendere un servizio anche sociale. Alla fine mi disse: ‘mi sa che io dovrò venire da lei’. Mi fece capire che il suo desiderio era che un giorno, quando il Signore lo avrebbe chiamato a sé, tutti avrebbero potuto saturarlo qui e pregare per lui”, ha detto. “Maurizio è stato sempre abitato da questa domanda esistenziale profonda che poneva anche nel suo programma ‘Acquario’ quando chiedeva: cosa c’è dietro l’angolo? Più tardi fu lui stesso a declinarla anche nel modo più profondo: Cosa c’è dopo la morte? Sulla fede si è interrogato molto. Era affascinato dalla figura di Gesù ma anche da quella di Maria. Lo colpivano il cuore di padre e la tenerezza verso chi sbaglia. Ha accolto nella sua vita i principi cristiani. E nel momento del combattimento finale, ha alzato lo sguardo al cielo ed ha invocato la protezione della vergine Maria”.
Il sacerdote ha ricordato anche la grande “curiosità” e l’intelligenza del giornalista che lo ha portato a cercare sempre le novità e ad ascoltare le storie degli altri. Ne ha sottolineato anche l’umiltà e la semplicità della vita che conduceva, la lealtà e il rispetto delle opinioni degli altri, “senza giudizio, con uno sguardo accogliente”. “Lo commuoveva la povertà e la fragilità delle persone. Aiutava chi era in difficoltà. Diede aiuto ad una poetessa che era in difficoltà. Non era avido, riusciva ad usare il denaro anche per condividere”, ha raccontato il religioso. Che ha aggiunto: “Mi ha colpito che molti ricordandolo hanno detto: ‘ho perso un padre’. Aveva un forte senso di protezione nei confronti non solo dei famigliare ma anche di quelli che lavoravano con lui”.
Il prelato ha ricordato inoltre quanto Costanzo fosse felice del rapporto con i figli e con i nipoti, dell’amore per Maria, di quello per gli amici. Ma ha ricordato anche la sua passione per la radio e quella per gli animali.
Toccanti le parole lette dalla figlia Camilla (“anche a nome dei miei fratelli Gabriele e Saverio), alla fine della cerimonia: “Papino, l’ondata di amore da cui siamo stati sommersi è merito tuo. Non hai idea, o forse ce l’hai da lassù, della gratitudine che ci ha investiti. Non avuto tre figli ma molti di più per i quali sei stato padre, maestro, guida. Hai cambiato destino, incoraggiato talenti. A noi figli lasci un’eredità importante e un insegnamento: l’umiltà. Avevi ancora l’anima del ragazzo di 17 anni che scriveva a Montanelli e ti stupivi se un giornale importante ti chiedeva di scrivere. Ora sei vicino ai tuoi genitori, per mano a Sordi e Gassmann. Ti immaginiamo in paradiso mentre organizzi un talk show con Franco Bracardi al pianoforte, Alberto Silvestri e Luisella Testa dietro le quinte. Nulla di ciò che abbiamo imparato andrà perduto. Ti vogliamo bene”. Poi è stata la volta di Gerry Scotti che ha letto la preghiera degli artisti.
All’uscita il feretro è stato accolto da un lungo applauso prima di partire per il Teatro Parioli e, poi, per il cimitero del Verano dove sarà tumulato.