M5S, ovvero “I Fantasmi dell’Opera”

Il governo con la Lega è stato fatale per i cinquestelle che dell’onestà ed efficienza promesse lasciano un vago ricordo

 

Di fronte al pressing di Matteo Salvini,  che trasforma in consenso tutto ciò che lo riguarda, il movimento fondato da Beppe Grillo, che si è presentato all’elettorato con l’ambizione di fare piazza pulita di tutti i difetti della vecchia politica, sembra essersi progressivamente dissolto. Dal leader Luigi Di Maio , ai ministri e parlamentari pentastellati, tutti sembrano improvvisamente caduti in una sorta di limbo politico.

Alcuni frammenti della trama del famoso musical ‘’Il fantasma dell’Opera” si adattano, sia pure con un finale differente, alla straordinaria crescita iniziale del movimento, ora in fase di  rapido declino.

La guida intelligente di Gianroberto Casaleggio è stata fondamentale e la sua perdita fatale, per i grillini. La competizione con la Lega “finta” alleata e “insidioso” socio di governo è stata e continua ad essere determinante nel “dissolvimento” dei pentastellati.

Il declino sembra aver raggiunto l’apice in questi giorni, caratterizzati da continui scontri con un sempre più “tracotante” Salvini e dai quali i cinquestelle escono regolarmente sconfitti.

Questo, penultimo atto, fa la gioia della maggior parte degli osservatori politici ai quali i cinquestelle non sono mai piaciuti per i loro progetti (spesso considerati velleitari) e per l'”ideologia” fumosa e urlata . Una volta al governo i 5stelle, anche se non completamente travolti hanno dovuto tollerare, come tutti e come sempre attraverso i secoli, spartizioni e giochi di potere. Così quel lato infausto e malato della politica, che si erano impegnati a combattere di fronte agli elettori, alla fine li ha battuti e forse vinti.

Ma del crollo dei cinquestelle, che i sondaggi danno in progressiva discesa, nessuno si può compiacere.

La loro sconfitta, amaro frutto, della sprovvedutezza e presunzione di Virginia Raggi, come di tanti altri suoi compagni di partito, è comunque un brutto colpo inferto al futuro liberale dell’Italia. Una pugnalata alla speranza che questo Paese possa essere governato, un giorno, con l’onestà e l’efficienza che gran parte degli italiani si merita.

Una pugnalata resa ancor più fatale dalle “credenziali” di chi, in questo momento, si impone e propone all’orizzonte politico, come futuro per la nostra “abbindolabile” comunità votante.

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