“Il potenziamento di Cinecittà – grazie anche a preziosi investimenti privati, in stretta collaborazione con le istituzioni pubbliche – può offrire molto al cinema italiano, alle nostre produzioni e alle coproduzioni con altri Paesi”. Questo uno dei passaggi dell’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della presentazione, al Quirinale, dei candidati ai premi “David di Donatello” per l’anno 2022.
“Parole e immagini che sono oggi parte di noi, e senza le quali saremmo meno consapevoli come Paese” , ha aggiunto il presidente. Per il capo dello Stato, il potenziamento degli studi cinematografici, “può inoltre rilanciare Roma come uno dei poli più importanti del cinema in Europa, attraendo produzioni internazionali anche grazie alla formula del tax credit. Cinecittà capitale europea del cinema: questo è un grande obiettivo per il Paese, da cui possono derivare benefici non solo economici”.
La cerimonia, condotta da Pilar Fogliati, è stata aperta dalla proiezione di un video a cura di Rai Cultura a cui sono seguiti gli interventi di Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, e del ministro della Cultura, Dario Franceschini.
La lettura delle candidature ai premi, invece, è stata intervallata dall’esecuzione da parte di Rita Marcotulli e il suo quartetto di brani musicali di Henry Mancini “Two on the road”, di Armando Trovajoli “Negro Zambon” e un medley delle colonne sonore di Ennio Morricone “C’era una volta in America” e “Metti una sera a cena”.
“La consegna dei David di Donatello è un grande evento della cultura italiana. La sua storia è così lunga e intensa, ed è così radicata – grazie all’intraprendenza e alla tenacia del fondatore Gian Luigi Rondi – da costituire quasi un’enciclopedia del nostro cinema. Ringrazio Pilar Fogliati e Rita Marcotulli e il suo quartetto. Ci hanno accompagnato in maniera magistrale in questa 67ma edizione. Complimenti, i più grandi, a Giovanna Ralli e a Sabrina Ferilli. Giovanna Ralli: particolarmente per la mia generazione è una leggenda, con la sua eleganza e la sua maestria. La ringrazio per le sue parole. Sabrina Ferilli: immagine simpatica, trascinante, irresistibile nella sua bravura. Due attrici romane, che ora sono ufficialmente nella storia del David. Due premi meritatissimi”, ha detto Mattarella.
L'abbraccio di due attrici che hanno raccontato sullo schermo donne romane indimenticabili: #GiovannaRalli, David alla Carriera, e #SabrinaFerilli, David Speciale, con la conduttrice #PilarFogliati @Quirinale #David67 pic.twitter.com/zQn1cLcp1I
— Premi David di Donatello (@PremiDavid) May 2, 2022
“Ci sono momenti in cui si è chiamati ad affrontare sfide difficili. Questo è uno di quei momenti. Il cinema di oggi e di domani – ha continuato il capo dello Stato – avrà caratteristiche diverse, che voi dovrete ideare, progettare, costruire. L’interrelazione crescente del cinema con la televisione e con le altre piattaforme apre straordinarie opportunità. Sono strade che già state percorrendo con successo e con grande apprezzamento del pubblico. La molteplicità dei mezzi di trasmissione dell’audiovisivo sta portando anche a un confronto, a uno scambio di linguaggi e di modalità espressive. Non si può più immaginare uno spazio del cinema separato da questo contesto così ricco e in movimento. Tuttavia il cinema deve saper conservare il suo tratto originale, la sua cultura del messaggio, la sua poesia, perché così il dialogo sarà più proficuo”.
"Non è facile, in tempi così ostinati e crudeli, trovare il tono giusto per parlare di una festa dedicata al cinema. Per fortuna ci aiutano i film candidati al #David67, che raccontano di un abbraccio particolarmente confortante tra generi e generazioni" @PieraDetassis @Quirinale pic.twitter.com/hyrg1KREQB
— Premi David di Donatello (@PremiDavid) May 2, 2022
Mattarella ha ricordato come la pandemia abbia inferto un dopo durissimo ai cinema, con “la chiusura, per lunghi periodi, delle sale e il prolungarsi delle misure di prevenzione. Ma credo che sia inesatto dire – riprendo le osservazioni del ministro Franceschini – che quello della pandemia sia stato per il cinema italiano un tempo di paralisi. La crisi è stata forte, ma l’ideazione, la produzione, la realizzazione di opere è proseguita. E non è azzardato dire che il cinema oggi sta vivendo una stagione di crescita.Non è la prima volta nella storia – in quella italiana particolarmente – che si può parlare di crescita attraverso una crisi”.