Si sta già cercando la sede adatta, passando in rassegna le potenzialità del patrimonio comunale, dalle aree dismesse alle opere incompiute: sembra infatti che questa volta, dopo l’annuncio dell’assessore al Turismo e Grandi eventi Alessandro Onorato durante le sfilate capitoline, il museo della moda riuscirà finalmente a vedere la luce.
Immaginato una prima volta dalla giunta Veltroni a Palazzo Braschi o in via di San Giacomo, poi dal sindaco Alemanno a Villa Ada, l’idea di raccogliere bozzetti, modelli, tessuti e abiti che hanno reso il made in Italy quell’eccellenza planetaria che è oggi, nel giro di qualche mese era svanita.
«Per noi rappresenta un punto di arrivo di un lavoro molto corposo che riproietta Roma al centro della moda internazionale – spiega al ‘’Corriere della Sera, Onorato – e ha anche una forte valenza turistica, oltre a rappresentare uno spazio di confronto per i giovani designer di talento che qui si formano e crescono più che in qualunque altra città del mondo».
Un progetto ambizioso e unico in Italia che conta sull’appoggio di storiche maison di alta moda a fianco di grandi marchi del prèt-à-porter e al coinvolgimento del Teatro dell’Opera e di Cinecittà:
«Abiti di Valentino e De Chirico chiusi dentro un baule che ci farebbero rimanere a bocca aperta – sottolinea Onorato – e costumi di scena dei film che hanno fatto la storia di Cinecittà insieme a quelli più volte vincitori di premi Oscar».
All’ordine del giorno anche la trasformazione di AltaRoma, la società che organizza le manifestazioni di moda nella capitale, in una fondazione: «È un percorso intrapreso dalla Regione che noi vogliamo velocizzare per recuperare il tempo perso dalla giunta Raggi – aggiunge l’assessore -. Ci fornirà uno strumento di lavoro più flessibile per costruire un cartellone di eventi moda durante tutto l’anno e non soltanto a gennaio e a luglio. Per la prima volta il Campidoglio non avrà solo un unico dipendente, sugli oltre 23mila, che si occupa di moda. Nel nuovo modello organizzativo abbiamo inserito una direziono moda, che non c’è mai stata, e avremo un direttore di profilo internazionale, che individueremo con un bando pubblico».
Intanto entro fine mese è in programma la firma di un protocollo di collaborazione con la Camera di commercio mirato alle imprese del settore. «Il presidente Tagliavanti in questi anni ha fatto un lavoro straordinario, di resilienza, cosi come Silvia Venturini Fendi, che è stata capace di mantenere in piedi una vocazione che rischiava di perdersi – sottolinea Onorato -. Oggi però dobbiamo far tornare Roma centrale nel sistema moda internazionale, un obiettivo
del programma di Gualtieri su cui vogliamo investire come Roma Capitale».
Immagini e ricordi rimbalzano subito a «Donna sotto le stelle», l’evento televisivo ambientato sulla scalinata di piazza di Spagna che per anni ha reso Roma capitale dell’alta moda. «Stiamo studiando il suo ritorno – conferma al ‘’Corriere della Sera’’ l’assessore – ma nessuna nostalgia, ha senso se inserita all’interno di un intero anno d’iniziative mantenendo alto il livello di chi partecipa. Il dialogo con i quattro top brand di Roma è iniziato dal giorno del nostro insediamento: con Valentino e Fendi è costante, con Bulgari ci sono diversi progetti aperti ed è nostra intenzione fare Io stesso con Gucci e il suo direttore creativo Alessandro Michele, un orgoglio della nostra città. Vogliono tornare a sfilare nella capitale e dobbiamo facilitare il loro slancio. Cosi Trinità dei Monti tornerà a essere la cartolina di Roma nel mondo, ma i grandi eventi della moda saranno anche ai Fori Imperiali, a via Veneto e nelle aree industriali».