Arriva in sala oggi Moglie e marito, il film diretto da Simone Godano può contare sulla coppia formata da Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak. Il film racconta della coppia formata da Andrea e Sofia, sposati da dieci anni, due figli, stanno pensando al divorzio. Grazie a un esperimento scientifico, Andrea e Sonia si scambiano i corpi e si ritrovano nei panni dell’altro. Divertente, ma mai sboccato, i due protagonisti, il regista, Simone Godano, e Valerio Aprea ci hanno raccontato il film.
Per interpretare Sofia, Pierfrancesco Favino si è ispirato a tutte le donne che ha conosciuto: “L’ho preparata guardandola e guardando tutte le donne che ho intorno a me nella mia vita: figlie, sorelle, madri, suocere. E anche lasciando libero spazio e alla sceneggiatura, che essendo scritta molto bene ci sosteneva quello che facevamo. È stata una vera scoperta, stare all’interno di un corpo, perché ti muovi in un certo modo. Quali sono gli ingombri e gli sgombri, la meccanica del tuo corpo cambia completamente. La scoperta di cose meccaniche che alla fine hanno una risultate nelle nostre personalità”.
L’attore non si è depilato, mentre per Kasia Smutniak: “Più di una scoperta del maschile e del femminile, è stata una scoperta di quello che siamo: “È stata una scoperta di quello che siamo, poi onestamente, vedersi rispecchiati ti fa capire molte cose su di te, ti metti in discussione. Questo è stato importante per capire i miei difetti, i miei pregi, anche per capire come sono dentro una relazione”.
Moglie e marito è basato sul mettersi nei panni degli altri: “Nel caso di questa coppia, l’opportunità che hanno è di non pretendere dall’altro quello che ciò s’immagina che l’altro debba essere per te. Fare in modo che l’altro sia l’altro, forse questa è l’empatia. C’è una cosa che non si mette sotto la lente, due persone non sono una coppia, due persone che costruiscono insieme è una personalità individuale. L’empatia nasce dall’ascolto, sono stato abituato ad ascoltare e le donne me l’hanno insegnato. Empatia alla fine significa sentire insieme”, ha risposto l’attore.
Simone Godano, il regista, dirige la sua opera prima, Moglie e marito, ed è riuscito a fare un film, nonostante la tematica, mai volgare: “Il rischio era dietro l’angolo, devo dire che abbiamo preparato il film, ma ci siamo presi delle libertà di improvvisazione. Abbiamo provato a raccontarlo con una chiave realistica, siamo arrivati preparati sul set. Dall’altro ci siamo presi delle libertà, non tanto d’improvvisazione, ma di provare e non dare tutto per scontato di quello che può accadere in uno scambio del genere con una chiave realistica”.
“Siamo arrivati sul set preparati, ma pronti a goderci il tutto con salti qua e là per godersi il set. La scena si faceva tutta di filato perché portava delle migliorie, degli stravolgimenti. Per non chiudere il film nei paletti, non dico volgari, ma potevano portare a una dinamica ripetitiva, a un film già visto. A una dinamica di commedia nuda e cruda che a me personalmente ha anche stancato. Non volevamo vedere un film non già visto”.
L’altro protagonista, è il sempre geniale Valerio Aprea, già visto in Smetto Quando Voglio 2, qui miglior amico di Andrea e acerrimo nemico di Sofia, delle donne l’attore invidia “l’acume, il grado evolutivo e l’aspetto fisico. Quello che mi piace di certe donne, mi piace quando riconosco nelle donne, un livello evolutivo che mi viene di dire è proprio femminile. Quando una donna è evoluta, ti viene da pensare, le donne sono meglio di noi. Invidio e temo l’evoluzione femminile perché una donna evoluta ti mette spalle a muro e ti fa fare i conti con la tua involuzione”.
Moglie e marito arriva oggi al cinema, una produzione Groelandia, Warner Bros Italia e Picomedia.










