Morta France Gall, addio all’icona della musica francese

La cantante aveva 70 anni, con la sua frangetta è stata il simbolo delle yé-yé. Con Poupée de cire, poupée de son vinse l'Eurofestival

France Gall e Udo Jürgens all'Eurovision nel 1965, dove vinse per il Lussemburgo

È morta France Gall, l’icona della musica francese aveva 70 anni. La cantante francese si è spenta oggi il 7 gennaio 2018, come ha confermato il suo portavoce, Geneviève Salama.

“Ci sono delle parole che non vorremmo mai pronunciare, France Gall si è riunita al Paradiso bianco (citando il titolo di una canzone di Michel Berger, compagno di France Gall, ndr) il 7 gennaio, dopo aver combattuto da due anni, con discrezione e dignità, la recidività del suo cancro”. L’interprete si è spenta oggi all’ospedale americano di Neully, dove era stata ricoverata qualche settimana fa per un’infezione grave.

France Gall ha combattuto contro il cancro al seno dal lontano 1993, l’anno dopo della morte del marito, il paroliere Michel Berger, era si era ritirata dalle scene nel 1997, dopo la morte della figlia Pauline. Era nata a Parigi il 9 ottobre del 1947, il padre, Robert, era stato il paroliere di Edith Piaf e Charles Aznavour.

France Gall era diventata famosa giovanissima, ad appena 16 anni, nel 1963 incide il suo primo singolo, Ne sois pas si bête, che vola al primo posto in classifica. L’anno dopo, lascia il liceo Paul Valéry, e raggiunge il successo anche fuori dalla Francia con il brano Sacré Charlemagne, scritta dal padre Robert Gall.

Nel 1964 inizia la sua collaborazione con Serge Gainsbourg che firma per lei l’inno femminista Laisse Tomber Les Filles, ripreso in versione inglese da April March e inserito come colonna sonora nel film di Quentin Tarantino, Grindhouse – A prova di morte.

L’anno dopo, il 1965, a Napoli, France Gall vince l’Eurovision per il Lussemburgo, uno sgarbo mai perdonato dalla Francia, cantando Poupée de cire, Poupée de son, canzone scritta per lei da Serge Gainsbourg.

L’anno dopo, la collaborazione con il cantante la porterà a vivere uno scandalo: Les Sucettes. Nello stesso anno, recita per Fellini nel film Giulietta degli Spiriti. France Gall diviene il simbolo dello yé-yé, un genere molto in voga fra i giovani francesi.

A metà degli anni 60, inizia per France Gall l’inizio del declino di vendita, registra una sei dei canzoni in tedesco fra il 1966 e il 1972. Nel 1967, raggiunge le vette con Bébé Requin e nel 1969 partecipa anche al Festival di Sanremo cantando la versione francese de La pioggia di Gigliola Cinquetti, L’Orage.

https://www.youtube.com/watch?v=pL1yEf3gFCk

France Gall, icona di stile e immagine del genere yé-yé, inizia una relazione con Claude François, dopo arriva Julien Clerc, la loro rottura la porta alla registrazione di Souffrir par toi n’est pas souffrir.

Nel 1973, incontra il suo vero amore, il paroliere Michel Berger, per lei scrive La Déclaration d’amour che rilancia la sua carriera e diventa la sua musa. La coppia ha due figli: Pauline, nata nel 1978, e Raphaël nel 1981. Anche grazie alla collaborazione con il compagno, France Gall riprende ad anelare una serie di successi: Musique, Besoin d’amour, Il jouait du piano debout e Résiste, inno di resilienza e resistenza.

La sua vita cambia nel 1992: Michel Berger muore d’improvviso per un infarto a soli 44 anni, e l’anno dopo si ammala di cancro al seno. Nel 1997 muore giovanissima la figlia Pauline per mucoviscidosi. Provata, France Gall si allontana dalle scene. Nel 2015 torna sulle scene con lo show Résiste, in cui porta sul palco i successi firmati dall’amato Michel Berger.

Il 27 dicembre 2017, la sua portavoce, Geneviève Salama pubblica una nota sul suo ricovero ospedaliero. In tutti questi anni, una delle voci più amate di Francia ha affrontato con dignità e discrezione la sua malattia.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha così reso omaggio alla cantante:

“France Gall ha attraversato il tempo grazie alla sua sincerità e alla sua generosità. Lascia delle canzoni conosciute da tutti i francesi e l’esempio di una vita indirizzata verso gli altri, quelli che lei amava e aiutava”.

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