Morto Folco Quilici, addio al documentarista italiano

Aveva 87 anni, ha fatto amare agli italiani il mare e ha dedicato molte opere al rapporto fra il mondo dell’acqua e l’uomo

Addio a Folco Quilici

È morto Folco Quilici, lo scrittore, documentarista e ambientalista che ha fatto innamorare l’Italia del mare. Aveva 87 anni e si è spento all’ospedale di Orvieto, addio a uno dei più grandi documentaristi italiani.

Nato a Ferrara nel 1930, era figlio del giornalista Nello e della pittrice Emma Buzzacchi, dopo aver iniziato a interessarsi alle riprese sottomarine, inizia a studiare al Centro sperimentale. Già dai suoi primi documentari racconta la sua grande passione per il mare. Il suo esordio nel 1965, Sesto Continente, ottiene il premio speciale alla Mostra del Cinema di Venezia, dedicato alla prima spedizione subacquea nel Mar Rosso, il primo documentario a colori realizzato in Italia.

Due anni più tardi in L’Ultimo Paradiso racconta la vita di quattro differenti isole del Pacifico ed è premiato l’Orso d’Argento a Berlino. Nel 1959 firma il suo primo lungometraggio di finzione con la natura a farla ancora da protagonista: Dagli Appennini alle Ande, ispirato romanzo Cuore di Edmondo De Amicis. Nel 1961, Quilici torna a filmare il mare e gira alle Isole Tuamotu, Ti-Koyo e il suo pescecane; nel 1964 firma insieme a Maleno e Roberto Malenotti Le schiave esistono ancora.

Firma nel 1971 un altro film dedicato alla Polinesia, Oceano, basato su una leggenda della regione oceanica. L’ultimo lungometraggio è del 1994 ed è tratto dal suo omonimo romanzo Cacciatori di navi.

Alla carriera di documentarista, Folco Quilici alterna quella di scrittore e autore, Cacciatori di navi e Cielo Verde sono i titoli delle sue opere più celebrate. Ha anche scritto moltissimi saggi, narrativa per ragazzi e ha anche intrapreso varie collaborazioni con giornali e riviste italiane, i suoi articoli gli sono valsi alcuni premi giornalisti, l’ultimo il Campidoglio per la Carriera del giornalismo culturale nel 1997.

Nel 1980, inoltre, ha ideato Geo, il programma di Rai 3 dedicato alla natura e agli animali e che ha inviato durante i nove anni della sua guida moltissimi dei suoi filmati e documentari. Il suo lavoro in TV è anche legato a una lunga serie di programmi culturali e documentari dedicati ad aree e popolazioni poco note del mondo. Celebre la sua serie Mediterraneo e L’Uomo Europeo. Nel 2006, la rivista Forbes lo inserì fra le firme più autorevoli per i suoi libri e documentari sull’ambiente. Negli anno 70, inoltre, fu nominato agli Oscar per uno degli episodi della serie L’Italia vista dall’alto, quello dedicato alla Toscana: una serie molto amata e nota al pubblico italiano.

Aveva girato il mondo, ma adorava le isole di Ponza, Ventotene e Palmarola. Il ministro Dario Franceschini ha ricordato così il documentarista italiano appena scomparso: “Se ne va una delle figure più importanti del giornalismo, del documentarismo e della cultura italiana. Un pioniere in tutti i progetti che ha avviato, sempre anni avanti rispetto agli altri”. Il ministro è certo che l’opera di Folco Quilici continuerà a ispirare le nuove generazioni.

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