Morto Keith Flint, addio al cantante e al volto dei Prodigy

Aveva 49 anni ed è stato la voce dell’iconico gruppo anni 90. Liam Howlett, membro della band inglese, ha scritto che si sarebbe suicidato

Morto Keith Flint, addio alla voce dei Prodigy. La foto che lo ricorda sul Twitter della band

È morto Keith Flint, il cantante dei Prodigy è stato ritrovato senza vita nella sua abitazione nell’Essex. Voce e frontman dei Prodigy, band che rivoluzionò l’elettronica inglese negli anni 90. La band ha confermato il suo decesso in una nota ufficiale pubblicata sul loro profilo Twitter:

“È con profondo choc e tristezza che confermiamo la morte di nostro fratello e del nostro migliore amico Keith Flint. Un vero pioniere, innovatore e una leggenda. Per sempre sentiremo la sua mancanza. Vi ringraziamo per rispettare la privacy di tutti quelli coinvolti”.

Frontman e voce dei Prodigy, una delle band simbolo degli anni 90 che Flint aveva fondato insieme al DJ Liam Howlett, è stato Howlett a diffondere la notizia che Flint si sarebbe suicidato scrivendolo sul suo profilo Instagram, come riporta il Guardian:

“La notizia è vera, non ci credo ma il nostro fratello si è tolto la vita durante il weekend. Sono completamente sconvolto, incazzato nero, confuso e ho il cuore spezzato. Riposa in pace, fratello Liam”.

Flint aveva 49 anni ed è stato ritrovato questa mattina da una pattuglia della polizia dell’Essex:

“Siamo stati chiamati per verificare lo stato di salute di un uomo a Brook Hill, North End, questa mattina alle 8:10. Sul posto abbiamo constatato che era morto e informato i suoi cari, la morte viene trattata come sospettosa e presto sarà realizzata un’autopsia”.

Nato a Braintree nell’Essex nel 1969, Keith Flint conobbe negli anni 80 a un rave Liam Howlett e iniziò la sua avventura con i Prodigy negli anni 90 che fonda insieme a Howlett e Leroy Thornill, tutti di Braintree. Dopo l’inizio come ballerino, Flint diventa il frontman della band con il brano Firestarter. Con il suo look inconfondibile, la cresta da punk e i suoi piercing, il volto di Flint è uno dei simboli degli anni 90. Brani come Firestarter, Smack My Bitch Up, Breathe regalarono al gruppo il primo posto in classifica in Gran Bretagna e il successo anche al di fuori dei confini inglesi. 

Con le loro sonorità e il loro stile i Prodigy ebbero i merito di spostare la musica e i ritmi tipiche dei rave e portarli nelle classifiche e nei grandi palcoscenici, distaccandosi dall’elettronica e dal big beat. Con i loro videoclip e i loro testi destarono scandalo all’epoca. Con loro stile e la loro presenza sul palco, i Prodigy si allontanavano completamente dai gruppi che affollavano le classifiche dell’epoca: i volti da bravi ragazzi di boyband. Molto del successo della band è dovuto alla presenza scenica di Keith Flint.

Dopo il successo di The Fat of the Land, la band pubblicò un brano Baby’s Got Temper dopo l’uscita dal gruppo di Thornill nel 2002, una canzone che fece scandalo perché citava una nota droga dello strupro. Nel 2004 il loro quarto album Always Outnumbered, Never Outgunned. Nel 2009, dopo una raccolta, è la volta di Invaders Must Die, nel 2011 World’s On Fire, nel 2015 The Day Is My Enemy nel 2015 e l’ultimo album No Tourists nel 2018. La band avrebbe dovuto portare quest’album in un tour in partenza a maggio, ma che verrà probabilmente annullato. 

Moltissimi gli omaggi di altri nomi della musica alla scomparsa di Flint, i Chemical Brothers, che riscrissero la storia della dance ed elettronica britannica anche grazie al contributo dei Prodigy, degli Sleaford Mods. In un’intervista al Guardian, Flint criticò pesantemente la scena musicale contemporanea:

“Noi eravamo pericolosi ed eccitanti, ma adesso nessuno vuole prendersi dei rischi ed è per questo che le persone sono per forza commerciali e album generici sono realizzati per rimanere tranquilli, troppo tranquilli”.

Grande appassionato di motociclismo, Flint era anche il patron di un team che compete nel campionato britannico, Team Traction Control.

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