Un j’accuse senza attenuanti, fin dal titolo della lettera aperta firmata da centinaia di architetti e soprattutto architette: Roma Maschissima, riportata da ‘’La Repubblica’’. Ecco spuntare la denuncia, da recapitare in Campidoglio, ai curatori della mostra, alla Azienda Speciale Paiaexpo, ma anche all’Ordine degli architetti e all’assessorato Pari Opportunità del Comune in una lettera con centinaia di firme.
L’accusa? L’esposizione “Roma novissima, direzioni contemporanee del progetto d’architettura a Roma”, inaugurata all’ex Mattatoio, avrebbe spazzato via quasi tutto il lavoro delle architette lasciando la grandissima parte dello spazio soltanto agli architetti uomini.
«Constatiamo che questa mostra è composta da partecipanti pressoché esclusivamente uomini» scrive l’architetta Federica Andreoni, prima firmataria. Ma non basta. Si danno poi tutte le cifre. Eccole. «La prima sezione “Cronaca” coincide con È team dei curatori ed è esclusivamente maschile. La seconda, “Osservatorio”, è composta da 4 ricerche/pratiche, 3 delle quali esclusivamente maschili e una, diretta da un uomo, di un gruppo a grande maggioranza maschile. E infine la terza, “Mosaico” presenta 11 studi di architettura romani emergenti, di nuovo a grande maggioranza maschile».
Non solo. «Il numero totale delle persone coinvolte nella mostra, tra team curatoriale, partecipanti, e firme dei testi critici – sottolinea Andreoni – è di 53 architetti, di cui 12 donne. In particolare, nella sezione “Mosaico”, quella che tratta studi di architettura emergenti, le persone incluse sono 37. Di esse, solo 8 sono donne e solamente 1 di queste non partecipa in qualità di socia di uno o più uomini. Di per sè, questi dati basterebbero a considerare la mostra iniqua e inammissibile».
Ed infine l’affondo: «Ma ci sono delle aggravanti: la mostra è interamente promossa, organizzata e ospitata da istituzioni pubbliche. È accettabile che enti pubblici si facciano promotori, produttori e diffusori di disuguaglianza?».
«Probabilmente un minimo di attenzione in più poteva essere messa – ribatte Marco Delogu, alla guida dell’Azienda Paiaexpo che ha prodotto la mostra – ma come presidente non posso avere un ruolo da vigile su quanti uomini e donne ci sono nelle mostre che produciamo. Posso solo ricordare che si è appena chiuso il Festival delle Accademie di Cultura Intenazionale a Roma e la curatrice e le due assistenti curatrici erano tutte donne e che sei direttrici delle principali accademie straniere di cultura con le quali abbiamo lavorato sono donne. Siamo pronti ad organizzare, prima che finisca l’esposizione, un confronto pubblico sulì’architettura e i problemi di genere».
«Rispettiamo i temi sollevati ma i numeri riportati nella lettera – rispondono i curatori Jacopo Costanze e Gabriele Corbo – non sono esatti. Per la prima sezione il team dei curatori era composto da sette persone di cui 3 uomini e 4 donne. Per il resto una considerevole parte degli undici studi coinvolti, in un’ottica generazionale che ha premiato gli under 40 con l’intento di dare forma a un gruppo di progettisti per Roma, ha una squadra in genere più femminile che maschile».
Rivolta contro “Roma novissima” al Mattatoio “Donne tagliate fuori” Centinaia difirme A Sotto accusa La locandina di “Roma Novissima” all’ex Mattatoio finita nel mirino: sono esposti quasi solo lavori di architetti maschi.