Motori ruggenti è un documentario realizzato da Walt Disney Italia e dedicato alla passione tutta italiana per i motori: 95 anni di storia e amore per le quattro ruote. A scriverlo e a dirigerlo Marco Spagnoli. Qualche giorno fa Motori Ruggenti è stato presentato a Roma, da alcune delle sue voci: Federico Paolini, storico ed esperto del mondo delle auto, Giancarlo Fisichella, ex pilota di Formula 1, Prisca Taruffi, ex pilota di rally e figlia d’arte e Massimiliano Manfredi, voce narrante di Motori Ruggenti e doppiatore italiano di Saetta McQueen, uno dei protagonisti di Cars. Il terzo film della saga vi attende al cinema il 14 settembre.
Per Marco Spagnoli, Motori Ruggenti è stato un grande lavoro dell’archivio non solo dell’Istituto Luce, ma anche immagini familiari di alcuni dei protagonisti. Come Prisca Taruffi che ricorda il bisiluro del padre che s’intravede in uno dei capitoli del documentario: “Mi ha fatto specie vedere come si costruivano le auto un tempo perché quel bisiluro che era un veicolo sperimentale costruito da mio padre, che era un ingegnere, con il quale fece un record del mondo a 300 chilometri orari. Fu costruito nel garage di casa, dove c’è oggi la mia macchina, se lo costruì in casa con i suoi meccanici, con questo motore calato su un siluro. C’era uno studio accuratissimo aerodinamico che gli permetteva di raggiungere delle velocità notevoli per l’epoca”.
Gianfranco Fisichella, ex pilota Formula1, ha parlato del documentario della Walt Disney Italia: “Motori Ruggenti narra un po’ tutta la storia e parla del futuro e ho imparato delle cose nuove e ho visto delle cose che accadranno, le abbiamo viste anche nei film. Pensare che un giorno possa diventare realtà è incredibile, quindi stiamo andando avanti e questo sarà”.
Il modello che si vede nel documentario è progettato da Italdesign, la società di Giugiaro la cui è nascita è narrata in Motori Ruggenti. A prendere la parole è poi il professore Federico Paolini, docente di Storia e uno dei massimi esperti di automobile in Italia e all’estero.
“L’automobile rappresenta il Paese, anche le contraddizioni del nostro popolo. Mai troppo bravi a parlare troppo bene di noi e poi capaci di fare delle cose che rimangono nella storia”.
Massimiliano Manfredi è la voce italiana di Saetta McQueen ed è la voce narrante di Motori Ruggenti:
“La cosa meravigliosa di Saetta, quando vado a prendere mio figlio a scuola è un continuo per favore, mi dici la frase. Ciao, ciao! che è la frase che lo contraddistingue. Da attori facciamo un percorso artistico, ma la cosa che ci contraddistingue di più in giro è doppiare Saetta e questi film d’animazione. Doppiare più che altro è creare un personaggio. Luigi e Guido sono l’emblema di questo, in Cars 3 ci sono J-AX e La Pina interpretano una macchina, vedono un fumetto, un disegno e prestano la loro voce, entrano nel personaggio”.
Dietro Motori Ruggenti, lo stesso team per Marco Spagnoli, il giornalista che ha diretto i documentari Walt Disney e l’Italia – Una Storia d’Amore e Enrico Lucherini – Ne Ho Fatte di Tutti i Colori e Sophia Racconta la Loren.
La passione per le auto è al centro di Motori Ruggenti, l’hanno definita i due ex piloti Prisca Taruffi e Giancarlo Fisichella.
“La passione è un sentimento che nasce con te, nel mio caso sia stato qualcosa che ho ereditato. Anche se io sono nata dopo l’ultima corsa di mio padre, ho visto le foto e quest’anno saranno i 60 anni dell’ultima Millemiglia vinta da mio padre con la Ferrari. Ho ereditato questa passione da lui, ce l’ho nel sangue. Come tutte le cose della vita devi essere fortunato e poterla mettere in atto questa passione. Contro il volere di mio padre, ho fatto la mia prima gara a Vallelunga. E mi ha anche accompagnato”.
Anche per Giancarlo Fisichella, la passione è ereditata dal padre: “Non era un pilota, ma era un fan di F1 e di tutto il resto che aveva un motore. Mi ha trasmesso quest’amore per questo sport, chiamiamola passione. Devo dire che sono stato un ragazzo fortunato, ho realizzato tanti sogni, era una passione, era un amore che avevo sin da bambino. Quando avevo cinque anni e vedevo con lui le gare di Formula 1”.
“Si parlava prima di questo polo motoristico Torino, Milano e l’Emilia Romagna”, lo interrompe Prisca Taruffi, “Ammiro molto Giancarlo, lui come me è di Roma e l’ha vissuto mio padre in altri tempi, sei tagliato fuori da altre situazioni. Come pilota romano ha fatto altri sforzi e sacrifici ed è la passione che ti porta a superare queste difficoltà”.
In Motori Ruggenti si parla molto di velocità, l’idea può fare un po’ paura: “La velocità fa parte della nostra vita, scorre nelle nostre vene, la parola velocità mette un po’ paura a tante persone, fa parte del nostro DNA. Finché non arriverà il giorno in cui avremo paura della velocità, non smetterò mai di andare in pista”, ha raccontato Fisichella.
Prisca Taruffi la paura ogni tanto ce l’ha avuta “in diverse occasioni, ma non ho avuto incidenti, ma la percezione della velocità, devo dire che non si può controllare. Tu diventi un tutt’uno con la tua auto come se fosse un prolungamento di te stesso. La paura può scaturire quando il pilota va oltre il proprio limite, ci avviciniamo al proprio limite, ma senza oltrepassarlo, lì arriva la paura e i guai”.
“Io non sono velocità come Saetta – scherza il professor Paolini – ma ammiro chi la sa gestire. Per me l’automobile è il viaggio, senza sfidare la velocità”.
“Io ho fatto una prova su una pista e ho fatto il primo giro con un pilota donna e sono svenuto e poi ho fatto la prova io e quando hai in mano il volante, guidare una macchina con un motore non indifferente ti dà la possibilità di andare un po’ oltre. Su una pista riesci a farlo, andare oltre ci consente di superare certe paure e ti dà gioia e adrenalina”, racconta Manfredi.
“Per questo documentario – specifica il regista – le riprese del circuito di Quattroruote. Sono andato con il capo di collaudatore sono andato a 250, pensavo di saper guidare, dopo aver guidato con lui ho pensato che mi toccherebbe riprendere la parente. È un’esperienza che come dice Troiano nel film capisci cosa voglia dire un pilota”.
E chi ha paura di guidare? Prisca Taruffi risponde: “Ho lavorato per la Guida Sicura, ho avuto molto allievi che avevano paura perché avevano subito un grave incidente, consiglio vivamente di seguirli perché ha delle bassissime velocità perché simula delle situazioni limiti: la frenata d’emergenza, il bagnato, il testa coda. Sono situazioni che tolgono la paura perché bisogna solo capire il perché succedono alcune cose nell’abitacolo con delle persone capaci”.
Fisichella è d’accordo con Prisca: “Ci sono in tutt’Italia dei centri di guida sicura, si possono fare, qui a Vallelunga, degli stage in pista con piloti che spiegano cosa fare in caso di pericolo. Marco non devi riprendere la patente, ma dopo un’esperienza del genere migliori le tue doti di guida”.
In Motori Ruggenti ci sono molte personalità care agli amanti del motore e si è parlato anche del car sharing. Mentre Massimiliano Manfredi lo utilizza per muoversi in città, i due ex piloti Fisichella e Taruffi preferiscono le due ruote per districarsi nel folle traffico di Roma.
Motori Ruggenti dà voce soprattutto alla passione per le auto, passione condivisa anche dalle menti di Cars: John Lasseter, Kevin Reher, Brian Fee e Dustee Womack.
“Il termine passione è emerso da tutti, tutti gli intervistati l’hanno per un motivo o per l’altro. John Lassater o il progettista del design, io non chiedevo loro della passione, ma l’approccio al lavoro ed è un determinatore comune del film che emerge. C’è un capitolo Biografia della passione per questo motivo”.
Sul car sharing è tornato il professor Paolini: “Uno dei motivi per cui stenta a decollare è perché si tende ad autorapprsentarsi con la propria vettura. Si tende a non guidare un’auto che non ci appartiene, questo è un freno reale per le generazioni dei 50enni, i giovani si adattano al non possesso, ma il possesso naturale dell’oggetto è uno dei tratti caratteristici della società”.
Motori Ruggenti parla dell’evoluzione per la passione dell’auto: “I ragazzi sognano ancora l’auto per avere la libertà. Il nostro Paese si sta evolvendo, ma i Paesi di nuova industrializzazione come la Cina o l’India, al Messico, al Brasile, l’automobile sta diventando il prolungamento del sogno dell’industrializzazione. In questi Paesi c’è una corsa all’automobile, in Cina per esempio devono fare delle lotterie per possederla. L’automobile continua a essere l’oggetto di modernità e di modernizzazione più forte di ogni critica”.
Motori Ruggenti vi aspetta oggi e domani nei cinema UCI.