On The Milky Road è l’ultimo film di Emir Kusturica, il regista serbo Roma per presentarlo insieme alla sua protagonista: Monica Bellucci. Il film, presentato a Venezia, sarà in sala l’11 maggio distribuito da EuroPictures.
On The Milky Road è un film ispirato a tre storie vere e una di fantasia, il regista serbo ha spiegato le sue fonti d’ispirazione: “Mi sono arrivate tre storie, ma non allo stesso tempo, la prima, incredibile, è arrivata da Mosca: un uomo, durante la guerra fra URSS e Afghanistan, riforniva di latte una caserma militare. Ogni giorno portava il latte dal villaggio alla caserma e un giorno, la guerra stava per finire e nel frattempo dava da bere un serpente e di conseguenza il rettile cresceva, e l’ultima volta, è stato salvato dal serpente. Quando stava tornando con il latte, c’è stata una strage della sua divisione”.
La seconda storia, come del resto il film di Emir Kusturica, è ispirata alla Guerra dei Balcani: “In Croazia nel 1990, è la biografia di una bellissima ragazza che era cresciuta a Kraijna, che apparteneva al territorio serbo, che andò a scuola a Roma e nel frattempo il padre era morto e lei tornò a casa proprio prima dello scoppio del conflitto per prendersi alcuni terreni. Durante la guerra, la ragazza lavorò come spia, traduceva i discorsi e le intercettazioni fra NATO e alleati. Un generale inglese s’innamorò fatalmente di lei, lui uccise la moglie a Londra per colpa sua e la ragazza scappò e finì in un centro per profughi”.
“Ho messo insieme le due storie – spiega il regista serbo – e le ho montate insieme alla terza, la più drammatica, sempre dalla stessa guerra, in cui un uomo salvò la sua vita facendo attraversare 1000 pecore in un campo di mine anti uomo. Sacrificò un migliaio di pecore per salvarsi. Come ogni favola, anche questa ha una base di verità molto forte”.
Monica Bellucci interpreta la ragazza di Krajina, com’è stato lavorare con Emir Kusturica: “Lavorare con Emir Kusturica, mi ha cambiato la vita, è stata un’esperienza unica e ho dovuto fare delle prove fisiche incredibili, ma con lui ho trovato il coraggio di fare delle cose che nella vita non avrei mai fatto. È vero che quando si fa un film si va in un’altra dimensione e con Emir Kusturica si va in una dimensione perché è un artista a tutto tondo. Come ho già detto a Venezia, è un regista, un attore, uno scrittore, un musicista, è così eclettico e trasporta la sua energia e come attrice devi essere pronta a uno spirito d’adattamento, è come un pittore ed è preso dalla sua ispirazione”.
Nel film, l’attrice recita in serbo: “Non pensavo di essere capace di fare e devo dire quando me l’ha detto mi sono detta, come sarò e poi si riesce a fare tutto quando si ama il proprio lavoro. Emir Kusturica è una persona che ti respira, devo dire che certe volte non è stato un film facile da fare, ma ero così ispirata, presa da quest’energia che ti strega che era quello di Emir, ma non mi sono mai annoiata. Ho potuto girare nel 2014, nel 2015 e nel 2016, il mio entusiasmo è sempre cresciuta ed è un’esperienza che non dimenticherò mai”.
“Ho molto rispetto per questo film perché è una storia adulta, di due persone adulte e chissà perché è poco rappresentato l’amore adulto al cinema. È come se a un certo punto della vita, l’amore, la sensualità, la sessualità non siano più adatte a delle persone nel momento in cui il tempo passa, non è neanche vera e neanche giusta. Questo film prova che l’amore, la sessualità e la sensualità sono legate all’energia e non al tempo che passa, ed è bello vedere queste due persone che non sono più giovani e che fra loro si crea qualcosa di speciale, sono due persone che non hanno più niente da perdere, forse non credono più alla vita”, ha spiegato l’attrice.
“Il personaggio di Kosta, interpretato dallo stesso Emir Kusturica, è un uomo che ha perduto tutto e sembra che sia in vita perché la morte non lo voglia. E questa donna che fugge e pensa che morirà e quando s’incontrano c’è uno slancio vitale. Per questo è un film che dà speranza ed è una favola, penso che ci si può continuare ad amare e fare l’amore anche se il tempo passa”, ha aggiunto l’attrice.
Monica Bellucci sarà la madrina del prossimo festival di Cannes: “Cannes è un Festival”, dice il regista. Se lei sarà la madrina, “lui ha preso due palme d’Oro” per Underground e Gatto Nero, Gatto Bianco (ndr). “È il passato”, scherza il regista serbo. “Senza passato non c’è futuro”, gli controbatte in inglese l’attrice.
“Sapete, ho sempre creduto che lei sia in una forma migliore di quella di Sandra Bullock ed è quello che le dicevo sempre, quando mi diceva: non riesco a farlo. Le dicevo: Sandra Bullock lo farebbe e poi saltava in un corso d’acqua, in una lotta”, interrompe il regista.
“L’ho fatto perché mi hai chiesto di farlo”, gli risponde Monica Bellucci. “Lei ha fatto delle cose incredibili: ha saltato da 5-6 metri in un corso d’acqua con la temperatura di – 11 gradi”. “Perché tu l’hai fatto”, controbatte Monica Bellucci. “Ha seguito le indicazioni del regista, il regista è…” “Pazzo e l’attrice anche lo è”, completa la frase Monica Bellucci.
“La vera motivazione è che le dicevo sempre: sono io il vero James Bond, non quello che hai conosciuto. Anche se non ho molta conoscenza di abiti o scarpe di moda”, scherza il regist.a
L’attrice è poi tornata su Cannes: “Ho detto di sì per la seconda volta perché Cannes è un festival senza cui il mio percorso cinematografico non sarebbe stato lo stesso. È uno dei festival più importanti che permette a tutti i film di esistere, grandi film come quelli degli intimisti. Io sono andate con Irreversible e Le Meraviglie, due film intimisti, hanno avuto un percorso e sono stati venduti grazie a Cannes. È un festival che permette a tutte le voci di potersi esprimere”, spiega l’attrice.
On The Milky Road si rifà anche alla mitologia greca e alle fiabe di Esopo: “Ho sempre portato con me una complessità di non essere abbastanza intellettuale. Quello che hai detto è un bisogno di collegare con gli archetipi, con la mitologia che conosco. Conosco un po’ di mitologia e ho delle idee folli, ho sempre pensato che l’arca di Noè non ha portato le persone dall’inferno per non farli restare nell’era dell’Antico Testamento, ma portarli a New York per farli vivere in un inferno odierno. Vivo con questa connessione: cos’è l’inferno, cos’è il paradiso, e come possiamo bilanciare le due diverse ere in cui differenti significati, ma oggi si traducono con facilità in una visione dei tempi moderni. All’inizio del Cristianesimo, poi penso a quanto sia forte questo tempo, se uno calcola per 12 volte la durata della mia vita. Per meè più facile capire e trasporre delle condizioni relativi ai tempi moderni.
A distribuire il film, Euro Pictures, che punterà su 30 copie in sala, la scelta, forse un po’ controcorrente, è stato spiegata da Lucy De Crescenzo, CEO della distributrice: “Siamo una distribuzione piccola, ma abbiamo combattuto per averlo nelle sale migliori. Non volevamo fare numero, ma ci tenevamo di portare nei cinema di qualità. Volevamo uscire in tutti i cinema di qualità, quelli del centro città, non ho voluto fare le multisale perché il film non lo merita. Speriamo di poter crescere”.
Per “un distributore così piccolo, è un sogno avere un film con uno dei miei artisti preferiti che studiavo all’università e con una star come Monica. Ho trovato assurdo che il film non avesse una distribuzione italiana e ci ho tenuto a portarlo in Italia, per me è un regalo”, ha spiegato la produttrice.
All’anteprima nazionale il film è stato mostrato in serbo “per farvi vedere come Monica lo parla bene”, dice Kusturica, “Con una melodia italiana”.
Emir Kusturica ha ringraziato Lucy De Crescenzo di Euro Pictures: “Vorrei ringraziare una persona che si prende un rischio del genere combinando il suo amore per il cinema. Oggi il cinema non è quello in cui credo. Questo film ha bisogno del grande schermo, non può essere visto negli schermi piccoli, come quelli del telefonino. Ha bisogno di emozioni sviluppate nel grande schermo, non si può vedere nello schermo piccolo”.
A questo punto il regista serbo parla del futuro della settima arte: “Questo mi porta alla conclusione che il futuro del cinema in 10-15 anni sarà totalmente diverso, ci saranno un’enorme quantità di film, molti più di quelli che si fanno oggi, che sono già troppi. E il cinema sarà trattato oggi come l’opera, i giovani vedranno i film a casa su internet e negli schermi dei loro iPhone perdendo il senso di quello che il cinema aveva all’inizio del secolo. Il cinema segue oggi le regole della TV, il linguaggio del cinema è in realtà lo stesso, segue la stessa struttura narrativa. Ma non ci sono più grandi film, per questo siamo grati a questo coraggioso distributore per portare il film sui grandi schermi”.
Il personaggio di Monica Bellucci dice nel film che la “bellezza è la sua condanna, ha fatto uscire il peggio delle persone”: “La bellezza, è Emir che ha scritto il film e lo ringrazio perché ha pensato a me per questo ruolo, una donna completa, protettiva, una donna capace di gesti estremi e di coraggio assoluto e ha la fragilità di una bambina. Emir le ha studiate e le conosce bene”
“In un momento del film, Kosta dice a Vlada, sei bella e lei gli risponde: la bellezza mi ha causato solo dolore e tira fuori il peggio delle persone. Io ho sempre visto la bellezza come un regalo della vita, come la salute, e passa, come il male, se un male deve essere. Però un po’ è vero, la bellezza porta curiosità e c’è gente che vuole distruggerla. Io ho fatto molti film in cui la bellezza è stata presa e voluta distruggere, ho chiesto a Gaspar Noé perché mi avesse presa, lui mi ha detto perché gli uomini hanno voglia di prendere la bellezza e distruggerla ed Emir mi ha fatto dire la stessa cosa”.
“È bello che ci siano questi registi uomini che hanno voglia di raccontare la violenza degli altri uomini, non bisogna mai dimenticare che ogni tre giorni c’è una donna che muore per le percosse, per violenza del compagno o del suo ex. Quindi le donne continuano a soffrire per colpa degli uomini, il fatto che esistano registi come Emir Kusturica che vogliano mettere risalto a questa cosa anche in ambito poetico, Emir ha fatto una cosa molto bella, mi ha fatto dire delle cose molto violente ridendo nell’acqua. Mi ha fatto parlare della violenza in modo poetico, come questo film che tratta dell’amore in uno sfondo di paura, di guerra e di violenza. Questa è la grande firma di Emir Kusturica, fare un mix, raccontare la dualità fra la violenza della poesia, fra la dolcezza e l’amaro della vita. La vita è fatta di contrasti, è fatta di elementi contraddittori e lui riesce a raccontare bene tutti questi elementi”.
Nel film, in cui l’attrice recita in serbo, canta spesso una canzone: “Sei la più bella del mondo, Emir mi ha chiesto come fa la canzone, na na na e io gli ho detto Sei la più bella del mondo? E l’abbiamo fatto”.
Per Monica Bellucci, dopo Le Meraviglie solo film stranieri: “Ho un rapporto d’amore con l’Italia, per me Roma è casa anche se amo l’Umbria da cui provengo. Quando mi chiedono all’estero cosa succede al cinema italiano, dico sempre la stessa cosa: c’è un problema politico, ci sono grandi registi di talento come Sorrentino, Garrone. Il talento è continuo, i film italiani hanno una possibilità di avere carriera internazionale. Il problema è che si fanno pochi primi film ed è difficile trovare nuovi talenti, nuovi registi e attrici. È un problema di produzione, la mancanza di soldi nel cinema, riguarda tutta la cultura, cinema compreso. Ma il mio amore per l’Italia è sempre grande”.
In On The Milky Road, gli animali sono protagonisti: pecore, un falco pellegrino e il ritorno della coccinella. “Sono un animale, non c’è differenza fra me e i miei collaboratori. Il nostro pianeta esisteva 15 milioni di anni prima che arrivasse l’umanità e oggi siamo in una situazione in cui il pianeta è in pericolo. Abbiamo fatto grandi passi nella scienza e nella cultura, ma anche enormi errori. Abbiamo ritenuto di essere i padroni della Terra, ma è la Terra che è la nostra padrona perché alla fine sempre sotto terra finiamo. Dall’Antico Testamento a oggi, abbiamo tutta una catena di zeri come umanità fino a oggi. Siamo orgogliosi di non esprimere le emozioni come si faceva in passato, e questo è un errore”, ha spiegato il regista.
“Abbiamo portato alla perfezione tutte queste cose, ma non abbiamo lavorato su di noi per essere migliori. C’è un grande filosofo americano che ha detto: in 5mila anni, abbiamo migliorato due tipi di consapevolezza, quella della protezione delle donne e della natura. Infatti abbiamo preso coscienza del problema, quello appena citato da Monica, e della natura che stiamo devastando in modo devastante. Credo che gli animali costituiscano le emozioni che condividiamo con la natura, con il nostro ambiente, con la nostra vita e ha un valore immutabile. Gli animali sono come noi, vanno nutriti, devi dare loro cibo e amore affinché facciano quello di cui c’è bisogno”, ha spiegato il regista.
Tornando al falco pellegrino, il miglior amico del personaggio che interpreta: “Monica ve lo può confermare, lui era sempre con me. Mi graffiava la schiena, voleva beccarmi, ma con il tempo si è abituato e veniva sulle spalle quando doveva e potevo fare un miracolo con lui e grazie al tempo, eravamo amici, non lo dico per dire… lo eravamo sul serio. Nel film mi salva la vita, non puoi chiedere a un uccello di fare qualcosa, c’è una squadra dietro che ha lavorato a tutto per tre anni. Gli animali si abituano, ci sono voluti per tre anni. Questo è impossibile nel cinema di oggi, è diventato una vera e propria industria”.
On The Milky Road sarà comunque distribuito in pochi schermi, Kusturica non vede il problema: “Sono un agricoltore e pianto oggi del cibo biologico, sono felice quando qualcuno si sforza di portare il mio cinema sui grandi schermi. Trenta copie vanno benissimo Vi dirò qualcosa di più importante, farò un film in Cina, e un distributore mi ha detto ‘Se firmi, mostrerò il tuo film su 40mila sale’ e gli ho detto, ‘È troppo per me’. La Cina è la Cina, ma non sono più un bambino, seppur ancora giovane, e non desidero e non interferisco con gli sforzi di qualcuno che ce la sta mettendo tutta. Se avessi fatto dei film mainstream, qualcosa che non ho mai fatto, ma non mi piacciono, avrei potuto farlo. Ma non preoccupatevi, il mio prossimo film sarà cinese e sarà proiettato su 40mila sale, che è comunque il doppio dei cinema degli USA!”.
“Questo film sarà cinese ne avrà moltissimi”, scherza Monica Bellucci. “Sono appena tornata da lì, questo film sta avendo una bellissima storia, siamo andati in tanti festival, sono stata in Russia, in Cina per promuoverli con un film così speciale, ed è uno dei ruoli maturi più belli che abbia mai fatto. E nel futuro, sto creando una produzione internazionale per un progetto che mi sta al cuore”.
On The Milky Road vi attende al cinema dall’11 maggio, distribuito da EuroPictures.