Roma: a cent’anni dalla scoperta al via le visite nell’area di Torre Argentina

Lo spazio sarà aperto al pubblico da domani, 20 giugno, dal martedì alla domenica.

A quasi cento anni dal rinvenimento è visitabile l’area sacra archeologica di Torre Argentina. Lo spazio sarà aperto al pubblico da domani, 20 giugno, dal martedì alla domenica. “Restituiamo al mondo uno dei siti archeologici più importanti della città. Qui nella Curia di Pompeo, sede temporanea del Senato, si consumò l’uccisione di Cesare, un elemento che rende ancora più unico questo luogo”, ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in occasione dell’inaugurazione. Tra il 1926 e il 1929 i lavori di demolizione del quartiere compreso tra via del Teatro Argentina, via Florida, via San Nicola de’ Cesarini e corso Vittorio Emanuele II, per la costruzione di nuovi edifici, riportarono alla luce una vasta piazza lastricata su cui sorgono quattro templi, comunemente indicati con le prime quattro lettere dell’alfabeto in assenza di identificazione certa: il tempio C (inizi III secolo a.C.), dedicato probabilmente a Feronia; il tempio A (metà III secolo a.C.) in onore di Giuturna; il tempio D (inizi II secolo a.C.), dedicato alle Ninfe o ai Lari Permarini; e il tempio B (fine II secolo a.C.), dedicato alla Fortuna huiusce diei.

L’area per tutti questi anni è stata inaccessibile ma oggi è stato inaugurato un nuovo percorso che per la prima volta consente di accedere al sito e visitarlo in modo sistematico, leggendone le fasi di vita dall’età repubblicana attraverso l’epoca imperiale e medievale, fino alla riscoperta avvenuta nel secolo scorso con le demolizioni degli anni Venti. I lavori, condotti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza capitolina ai beni culturali, sono stati resi possibili grazie a un atto di mecenatismo da parte della Maison Bulgari. “Siamo orgogliosi di aver contribuito a rendere finalmente fruibile ai cittadini e ai turisti questo gioiello archeologico e architettonico, preziosa testimonianza dell’affascinante sovrapposizione di epoche e stili che rende la città eterna unica al mondo”, ha affermato Jean-Christophe Babin, amministratore delegato del gruppo Bulgari. “Il prezioso lavoro dei tecnici dalla Sovrintendenza – ha aggiunto il sovrintendente Claudio Parisi Presicce – ha restituito alla città un’area importantissima, consentendo a tutti di ammirare uno spaccato di storia di oltre due millenni: dalla Roma repubblicana a quella degli imperatori, dal riutilizzo delle strutture come dimore di famiglie aristocratiche, chiese e monasteri fino alle demolizioni degli anni Venti del Novecento”.

La maestosità dei resti dei templi dell’area sacra si può ora cogliere a distanza ravvicinata, apprezzandone i dettagli, le fasi costruttive e i materiali, camminando allo stesso livello di strutture che per decenni cittadini e turisti hanno osservato dal piano stradale. I lavori sono stati realizzati ponendo attenzione ai criteri che hanno consentito di rendere il sito facilmente accessibile a tutti. Da via di San Nicola de’ Cesarini il visitatore ha la possibilità di scendere e visitare l’area archeologica grazie a un percorso su passerella completamente privo di barriere architettoniche. Una piattaforma elevatrice consente l’accesso alle persone con mobilità ridotta, mentre all’interno sono stati eliminati tutti i dislivelli e salti di quota, rendendo agevole la visita anche in sedia a rotelle o con passeggini. L’intero percorso di visita è dotato di una serie di pannelli illustrativi con testi in italiano e in inglese e di un ricco corredo fotografico. Per le persone ipovedenti e non vedenti sono stati realizzati due grandi pannelli tattili, in italiano, inglese e braille con le indicazioni dell’intero complesso e dei singoli monumenti e con la lettura tattile di due reperti scansionati in 3D: un frammento di lastra con un uccellino che becca un frutto e la testa colossale di statua di culto femminile. È stata realizzata una nuova illuminazione su tutta la passerella e gli espositori situati nello spazio museale, mentre a livello stradale è stato illuminato il portico della Torre del Papito.

Elemento di grande novità sono le due aree espositive nel portico della medioevale Torre del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini. Gli spazi sono stati allestiti con una selezione dei numerosi reperti provenienti dagli scavi e dalle demolizioni del secolo scorso, tra cui frammenti di epigrafi, sarcofagi, decorazioni architettoniche e due teste di statue colossali appartenenti a divinità venerate nell’area. “Uno dei luoghi più belli e preziosi di Roma, grazie a questo intervento frutto di un importante atto di mecenatismo del Gruppo Bulgari che ringrazio, è finalmente fruibile appieno da parte dei cittadini romani e dei turisti, i quali da ora in avanti potranno vedere da vicino meravigliosi reperti archeologici di varie epoche della storia della nostra città”, ha concluso l’assessore alla Cultura di Roma, Miguel Gotor.

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