Non ci sarà nessun busto della Sora Lella sull’Isola Tiberina. La proposta dell’associazione culturale “Le donne di Roma” di collocare un busto di Elena Fabrizi vicino la sua trattoria su Ponte Fabricio o su Ponte Sestio è stata respinta dalla Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, perché il “manufatto” non avrebbe “una valenza pubblica”. Non solo, per la sovrintendenza, sarebbe sufficiente quanto già fatto dall’amministrazione capitolina, che “ha già tributato un importante riconoscimento al personaggio attraverso l’intitolazione di un viale della città”.
La risposta – racconta il dorso locale del La Repubblica – è arrivata agli uffici del I Municipio il 15 gennaio scorso a firma del sovrintendente Claudio Parisi Presicce perché è il primo municipio, guidato da Lorenza Bonaccorsi, insieme all’assessore capitolino alla Cultura Miguel Gotor, ad aver inviato la richiesta per il via libera definitivo alla realizzazione dell’opera dopo l’approvazione da parte dell’amministrazione. E invece l’idea è stata bloccata, non per dei vincoli archeologici, ma perché “non ha una valenza pubblica”.
“Siamo basiti”, dice a Repubblica il vicepresidente dell’associazione “Le donne di Roma” Ezio Tiberi: “Non abbiamo ancora l’ufficialità, ma ci sembra assurdo”.
L’opera sarebbe stata realizzata dal presidente dell’associazione Gianluca Bagnani, che è anche uno scultore. In passato ha creato il volto di Anna Magnani, che si trova nella nicchia di un palazzo di via della Pelliccia, e un’altra opera dedicata alla cantante Gabriella Ferri, collocata a Testaccio. “Vogliamo raccontare la storia delle donne di Roma, abbiamo in progetto anche Monica Vitti e Maria Montessori, ogni opera viene collocata nel quartiere d’origine anche come progetto di riqualificazione della rete urbana”, spiega Tiberi.