Roma, partita la sfida tra i pittori di strada per la piazza migliore

Alla selezione possono partecipare pittori e scultori, ma è stato ammesso anche chi usa il computer per rielaborare le foto, scatenando le polemiche

ANSA/ Al via esame per pittori di strada, in 180 per piazze Roma
E’ prima selezione dal 2002. Ok anche a uso computer, è polemica
C’è chi usa il pennello, chi la semplice matita, chi ha un tratto più delicato, chi più marcato. Ma nei soggetti di ciascuno di loro si riflette a vario titolo un pezzo di Roma. Sono tre i soggetti su cui gli aspiranti pittori di strada, alle prese da oggi con le prove pratiche, si stanno cimentando, riproducendoli con la propria arte: la statua di Marco Aurelio, uno scorcio di Porta Maggiore e una figura femminile vista di spalle. Tutti gli artisti hanno un solo obiettivo: piazzarsi in testa nelle graduatorie del Comune e poter scegliere per primi la propria postazione espositiva e di lavoro.

Nella lista delle postazioni disponibili non c’è solo la storica piazza Navona, ma ben 204 localizzazioni in tutta la città, anche in periferia. Nella commissione valutatrice ci sono: un critico d’arte (a presiederla), un esperto dei Mibac, uno della sovrintendenza capitolina, uno individuato dall’ Accademia delle Belle Arti e poi un artista. Alla selezione possono partecipare pittori e scultori, ma è stato ammesso anche chi usa “supporti informatici” per le sue opere. E’ il caso di un artista che fa foto e le rielabora al computer e che ancora non si è cimentato nella prova. La sua ammissione, però, ha creato polemiche tra alcuni concorrenti. E non solo.

“Si tratta della seconda selezione fatta a Roma, ma la prima è datata 2002 – spiega il direttore del dipartimento Attività Culturale Vincenzo Vastola -. Da allora questa attività è stata sempre svolta su piazza Navona dove però nel frattempo le 50 postazioni sono scese a 25. Dal 2002 in pratica si è andati avanti a proroghe. Prima dell’avviso pubblico è stato riscritto il regolamento, allargando le aree a disposizione a tutta la città. I partecipanti in tutto sono 183, quindi meno delle postazioni libere, ma per ‘passare’ dovranno superare una soglia di sufficienza. Oltre alla prova pratica, che ha un peso assolutamente rilevante, si valutano anche l’anzianità e i titoli”.

“Il bello dell’artista di strada è che la sua arte arriva a tutti, tutti possono vedere la tua opera”, commenta uno dei concorrenti, originario del Perù. “Se sono un artista? Dicono così – risponde un altro -. Vorrei essere un artista di strada perché non è il pubblico a venire dal gallerista ma il gallerista ad andare dal pubblico”.

“Io ora lavoro nella mia galleria ma questa è una bella sfida, vedremo”, commenta un’altra artista. “Era ora…Ho scelto di riprodurre in chiaro-scuro. Mi piacerebbe andare a dipingere sul Lungotevere”, commenta un quarto. Vastola chiarisce anche le novità della selezione, quelle che hanno acceso qualche polemica: “Abbiamo accolto la richiesta dei concorrenti di partecipare con modalità alternative e inedite rispetto alla pittura tradizionale: ovvero supporti informatici. Ferma restando la garanzia di originalità, non ripetibilità e singolarità dell’opera”.

Una scelta che non è piaciuta al presidente della commissione Commercio Andrea Coia (M5S) che punta il dito: “Permettere l’uso di stampante o macchina fotografica e computer snatura il bando e regolamento dell’assemblea capitolina. È una violazione che sottoporrò alle autorità competenti”. Anche un aspirante pittore di strada commenta: “Con la stampante che pittori sono?”. “Un fotografo non è un pittore ma sempre un artista è – replica un altro concorrente – è un mio amico che ha fatto richiesta di partecipare con queste modalità: lui fa le foto, le lavora al computer e poi le stampa”. “Se usa il computer che esame di pittura è?”, osserva sconsolato Roberto, anziano artista di piazza Navona. (fonte Ansa)

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