Torna a sgorgare l’acqua in altre due fontane storiche di Roma, quella di piazza d’Aracoeli, ai piedi del Campidoglio e quella delle Tartarughe a piazza Mattei. I due cantieri finanziati con fondi del programma giubilare Caput Mundi nell’ambito del Pnrr, rispettivamente con 278.000 euro e 270.000 euro, sono iniziati a settembre scorso e terminati in questi giorni . Stamattina il sindaco Roberto Gualtieri ha attivato la chiave che ha riportato l’acqua a zampillare nei due monumenti. L’intervento a piazza di Aracoeli ha previsto una serie di operazioni finalizzate al recupero della piena leggibilità della fontana, il cui stato di conservazione era fortemente compromesso. “Questo intervento ci restituisce una fontana che non era mai stata percepita come tale per le sue condizioni di degrado – ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri -, una fontana che esprime la grazia e la pienezza del Cinquecento. Il primo restauro fu quello di Alessandro VII e poi un altro nell’Ottocento. Sottolineo l’importanza del programma Caput Mundi del Pnrr per il restauro delle fontane, c’è la luce per la sera”.
Sulle superfici lapidee della fontana di piazza Aracoeli è stata eseguita la rimozione meccanica di depositi superficiali incoerenti; la rimozione della vegetazione infestante superiore; è stato apportato un trattamento biocida; effettuata la rimozione meccanica delle sedimentazioni calcaree e la rifinitura meccanica per eliminare le incrostazioni e una pulitura chimica. Sono state consolidate le fessurazioni sulle superfici disgregate ed eseguita la riadesione dei frammenti e delle porzioni distaccate. Sono state rimosse le stuccature prive di funzionalità; eseguite stuccature con malta di calce idraulica e l’integrazione plastica di mancanze del modellato e infine applicato un protettivo idrorepellente. Sono stati revisionati tutti gli elementi metallici, sostituiti quelli degradati e privi di funzionalità e trattati con un antiossidante.
L’intervento di manutenzione straordinaria a piazza Mattei invece ha previsto una serie di operazioni finalizzate al recupero della piena leggibilità dei materiali costitutivi bronzei e lapidei, tra cui: la rimozione delle patine biologiche; la rimozione dei depositi coerenti e delle incrostazioni calcaree; la revisione e rifacimento delle stuccature sulle superfici lapidee; la verifica dell’impermeabilizzazione delle vasche; l’applicazione biocida per le rimozione delle patine biologiche; il trattamento inibitore della corrosione delle superfici in bronzo. Alle inaugurazioni è intervenuto anche il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, i due interventi infatti sono stati curati dalla Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali.