Roma ricorda lo Scià di Persia Reza Pahlavi

Presentazione del libro di Francesco De Leo al Senato: tanti ospiti e interventi

Un pomeriggio per ricordare un sovrano d’altri tempi in compagnia di politici, giornalisti e diplomatici. Ieri, nella splendida Biblioteca della Camera dei Deputati, si è svolta la presentazione del libro ‘L’ultimo Scià d’Iran’ del giornalista di Radio Radicale Francesco De Leo. L’occasione per ripercorrere la vita dell’ultimo scià iraniano prima della rivoluzione khomeinista del 1979. Tanti gli ospiti presenti assieme all’autore, dalla senatrice forzista Anna Maria Bernini all’ambasciatore Amedeo de Franchis. “Nel 1936 il padre dello scià tolse il velo, nel 1963 le donne potevano votare ed essere votate mentre in Italia non potevano diventare ancora magistrati – racconta la Bernini – tante innovazioni che forse sono arrivate troppo precocemente”.

I diplomatici che hanno avuto modo di lavorare nell’Iran dello scià raccontano le peculiarità di un Paese completamente diverso da oggi. “Ho visto l’Iran nel 1964 ed era un Paese che aveva il petrolio come unica ricchezza. Nel 1978 invece era un Paese moderno che nel frattempo si era sviluppato in maniera sorprendente” spiega l’ambasciatore Umberto Vattani.

Un altro diplomatico, de Franchis, racconta come lo Scià non voleva che si vedessero in giro i cammelli perché davano l’impressione di sottosviluppo e di come abbia buttato già palazzi tradizionali in fango in nome della modernizzazione del Paese.

Il resto lo trovate nel libro di De Leo.

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