Roma ritrovata tomba antica, era di Romolo?

Una tomba da poco "scoperta" potrebbe appartenere al fondatore della Capitale. Negli stessi giorni anche Pompei con l'apertura di tre domus chiuse da tempo

Potrebbe essere addirittura di Romolo, fondatore della Capitale, la tomba appena scoperta nel sottosuolo dei Fori. Ne è convinta la direttrice del parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, che lo ha dichiarato pubblicamente appena data la notizia alla stampa.

Il sarcofago, lungo 1,40 metri, risalirebbe al VI secolo a.C. ed è stato trovato al di sotto della scala di accesso alla Curia. Proprio questa collocazione spingerebbe a chiarirne l’identificazione.

Il luogo viene definito “post rostra” cioè “dietro i rostra repubblicani”, posizione della sepoltura di Romolo secondo gli antichi, tra i quali lo storico Varrone.

Proprio sullo stesso asse si trova la “lapis niger” cioè la pietra nera considerata funesta perché legata alla morte di Romolo.

Occorre tuttavia attendere venerdì prossimo, 21 febbraio, per avere una vera e propria conferma dell’attribuzione. In quella data la direttrice e l’équipe di archeologi e architetti faranno la presentazione vera e propria dello scavo.

 

Novità anche dagli scavi di Pompei, dove dopo 40 anni vengono riaperte al pubblico tre nuove domus. “Una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari…” – così il ministro dei beni culturali Dario Franceschini ha definito oggi l’avvenimento.

Una delle tre è la “Casa degli amanti”, l’unica struttura in cui è rimasto integro tutto il secondo piano. E’ stata riportata alla luce nel 1933 per poi essere danneggiata dal terremoto del 1980. I lavori sono iniziati nel 2014 nell’ambito del “Grande Progetto Pompei” e portati avanti con il contributo di fondi dell’Unione Europea.

A riaprire è anche la “Casa del Frutteto”, prezioso ambiente affrescato in tema floreale con motivi egizi ben conservati.

L’ultima delle tre domus a riaprire sarà la Nave Europa. Prende il proprio nome dal graffito presente in una delle sale principali che rappresenta il mito del ratto di Europa da parte di Giove. Il graffito è stato rinvenuto a metà del Novecento, ma i suoi colori sono stati danneggiati dall’eruzione.

Il patrimonio storico-artistico Italiano vive giornate importanti e degne di grande apprezzamento. Un successo che sottolinea quanto siano importanti i “segni” del passato nel nostro paese.

 

 

 

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014