Roma senz’auto e con il sole: un chilometro di fila al Colosseo per la domenica gratis – VIDEO e FOTOGALLERY

Dal mattino, fino all'ora di pranzo, le file per accedere a uno dei monumenti più famosi al mondo, andavano dalla biglietteria al Parco del Celio

Le file, tra le 9:30 e le 12:30 di domenica, per l'ingresso al Colosseo a Roma.

Senza auto in circolazione, per le restrizioni ai veicoli più inquinanti, e spinti dall’ingresso gratuito ai monumenti la prima domenica del mese, ieri romani e turisti si sono messi in coda, una lunga cosa, quasi un chilometro, per visitare il monumento simbolo della città: il Colosseo.

Dal mattino, fino all’ora di pranzo, le file per accedere a uno dei monumenti più famosi al mondo, andavano dalla biglietteria al Parco del Celio, che si trova a 800 metri dall’ingresso all’Anfiteatro Flavio.  “File così non le ho mai viste”, dice un uomo sulla sessantina, residente della zona, mentre consuma cornetto e cappuccino in un bar in una strada limitrofa al Colosseo.

Molti turisti stranieri e italiani, ma anche tanti romani, oggi hanno scelto di riscoprire la città. E con la circolazione interdetta ad auto e moto il passaggio nella zona è per lo più pedonale. Una giovane coppia, sulla trentina, per cui è arrivato il momento di entrare al Colosseo racconta di aver fatto circa un’ora di fila. “Forse anche un’ora e mezza”, osserva lei. “Ma si sta bene fuori. Tutti e due non venivamo da molti anni al Colosseo: ne valeva la pena”, dice lui.

 

E a scorrere la fila ci si trova ogni generazione: dalle famiglie con i bambini, a gruppi organizzati di studenti o pensionati. Alle biglietterie gli operatori dispensano informazioni e, prenotazione alla mano, si transita velocemente. Un po’ di malcontento, invece, riguarda chi lavora nei tanti bar, ristoranti ed esercizi commerciali della zona aperti oggi e pure loro presi d’assalto. “Arrivare a lavoro stamattina è stato un incubo, le metropolitane erano affollate e c’è il blocco della circolazione, quindi ho dovuto lasciare l’auto a casa: se avessero avvertito prima dell’ordinanza mi sarei organizzata diversamente”, racconta una donna sulla cinquantina, banchista in un bar del quadrante.

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