”Sì, il tempo è davvero volato, in un batter d’occhio la mia vita è passata dall’essere davanti a me all’essere dietro di me. Così mi addormento ogni notte con lo stesso desiderio: che domani possa godermi il presente e vivere ogni momento al massimo”. Così Sophia Loren, che il 20 settembre compirà 90 anni, in un’intervista al settimanale Sette del Corriere della Sera.
L’istituzione cinematografica più prestigiosa al mondo, l’Academy of Motion Pictures di Los Angeles, dal 7 al 30 novembre ospita nel suo museo una retrospettiva dei suoi film organizzata da Cinecittà. Il giorno prima, l’Istituto Italiano di Cultura taglia il nastro di una mostra fotografica sull’attrice. Le celebrazioni si chiudono a Santa Monica, con un concerto del tenore Pasquale Esposito diretto dal Maestro Carlo Ponti, primogenito della diva e del produttore Carlo Ponti.
Diventare attrice, spiega, ”è vero, fu inizialmente il sogno di mia madre. Era una donna bellissima che vinse una gara nazionale per sosia di Greta Garbo e questo la ispirò ad andare a Roma per vedere se Cinecittà avesse qualche lavoro per lei”. ”Quando andammo a Roma io avevo solo 15 anni, mia madre mi tolse da scuola e ci trasferimmo senza un piano chiaro di sopravvivenza – racconta – Guadagnavamo qualche soldo come comparse nelle scene di folla delle grandi produzioni di quella che allora si chiamava ‘Hollywood sul Tevere’. Fino a quel momento quei film erano materiale dei sogni proiettato sullo schermo del nostro cinema a Pozzuoli, ma lì io ero a Cinecittà a contribuire in un modo molto piccolo a quel sogno”.
”La mia passione per la recitazione crebbe proprio da lì, ma non divenne quella realtà che poi mi cambiò la vita, fino a quando un giorno mia madre annunciò che stavamo tornando a Pozzuoli da mia sorella perché ricominciava la scuola – continua – Sapevo che se fossi tornata nella mia amata città non l’avrei mai più lasciata, così trovai il coraggio e dissi a mia madre, non senza qualche timore, che non sarei tornata a Pozzuoli, che invece sarei rimasta a Roma per provare a fare l’attrice”. ”Col senno di poi è pazzesco anche che mia madre avesse accettato di lasciarmi rimanere da sola a Roma, ma lo fece e gliene sono grata ancora”, aggiunge.