Spam 2021, torna a Roma il festival dell’architettura

dal 23 al 29 luglio

Torna Spam, il Festival dell’architettura della Capitale, patrocinato da Roma Capitale, giunto oggi alla sua terza edizione. Dal 23 al 29 luglio, organizzata dall’Ordine degli architetti di Roma e provincia, quest’anno l’iniziativa prende il titolo di “Restart! – azioni per ripartire e mettera’ al centro le misure e le opportunita’ per ripartire a 18 mesi dall’inizio della pandemia”. Lo comunica il comune di Roma.

“Durante la settimana di Spam, ogni giorno dalle 16:00 alle 22:00, si potra’ assistere a due tavole rotonde, un focus su Roma – ‘Restart Roma’ – e un focus istituzionale.

Due lecture al giorno, delle quali una serale, ospiti legati alla pubblica amministrazione. Tra gli studi internazionali che hanno confermato la loro presenza Jette Hopp, direttore dello studio norvegese Snøhetta, impegnato sui temi della sostenibilita’ e al lavoro in Italia su alcuni progetti, in particolare uno nella citta’ di Verona. Tra gli altri i francesi dello studio Bruther, il portoghese Carrilho De Graça, gli spagnoli Flores I Prats Architects, l’architetto danese Jan Gehl con una lunga esperienza nella progettazione urbana attenta alla qualita’ della vita e soprattutto a pedoni e ciclisti – spiega la nota – e il francese Cle’ment Blanchet nel team che si e’ recentemente aggiudicato il progetto per la nuova sede della Regione siciliana. Tornano dall’Olanda Martjin Pool e Javier Arpa Fernandez di The Why Factory, il laboratorio nato dall’esperienza dello studio Mvrdv con l’Universita’ di Tecnologia di Delft, ma anche il portoghese Manuel Aires Mateus. Tra gli italiani Stefano Pujatti e Giulia De Appolonia. Mantenendo una necessaria forma ibrida, tra il fisico e il digitale, dalla Cina si collegheranno in rappresentanza dello studio 100Architects e dal Libano Adib Dada dello studio theOtherDada”.

“Ripensare la citta’, i suoi spazi, soprattutto in questo periodo e’ fondamentale perche’ nelle citta’ si giocano oggi le sfide del futuro. Questo appuntamento ci permettera’ di condividere progettualita’ diverse per una discussione ampia che porti sguardi plurali sulla Capitale favorendo un confronto su temi fondamentali per garantire la sostenibilita’ ambientale e sociale dello sviluppo in corso”, dichiara l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Luca Montuori. “La societa’ e’ cambiata e l’emergenza pandemica ha inevitabilmente modificato le nostre abitudini: ci troviamo dopo un anno difficile con l’esigenza di ricominciare con criteri nuovi che dovranno fare da base al nostro futuro. Una nuova consapevolezza. Nuove modalita’ di vivere, risiedere, lavorare. Gli architetti devono dare forza al cambiamento, individuare le problematiche e dare delle soluzioni, affinche’ il futuro sia possibile. La pubblica amministrazione e l’attivita’ dei privati devono avere un unico obiettivo: facilitare il cambiamento. Dobbiamo spingere e dare un contributo fattivo per risolvere i problemi che oggi rallentano in modo importante lo sviluppo del nostro lavoro”, afferma il Presidente Oar Christian Rocchi.

“Abbiamo davanti la necessita’ e la grande opportunita’ di correggere e riscrivere il paesaggio edificato e l’ambiente urbano. L’architetto e’ un motore centrale e indispensabile di questa ripartenza. Sempre, dopo grandi disastri, l’edilizia diventa una leva per l’economia. Attorno agli indispensabili cambiamenti possono nascere iniziative, puo’ crescere l’impresa, possono riattivarsi processi positivi sotto il segno di una nuova sostenibilita’. La rigenerazione urbana segnera’ la ripresa. Di questo si parlera’ al nostro festival”, sottolinea il Direttore del festival e Consigliere Oar Roberto Grio. “Il Festival si snodera’ nel giardino dell’Acquario e anche l’allestimento degli spazi sara’ un’esperienza formativa, con un nuovo paesaggio interno che si estendera’ anche oltre i confini pedonalizzando alcune strade limitrofi alla Casa dell’Architettura: e’ qui che sara’ infatti attivato un laboratorio che sara’ coinvolto il quartiere dell’Esquilino attraverso le sue associazioni – prosegue la nota -. Tra i vari temi, un approfondimento sul patrimonio infrastrutturale del Demanio militare: tre workshop, per i quali sono partite le call per candidarsi a partecipare, per immaginare nuova vita per tre aree di proprieta’ militare in via di dismissione; tutor del workshop Ute Schneider, architetto partner del gruppo Kcap, Kristina Knauf del gruppo Mvrdv e il preside della facolta’ di architettura La Sapienza Orazio Carpenzano. Luoghi oggetto dei laboratori, altrettante caserme: da Merano, dove si trova un grosso insediamento militare, a Cagliari, in particolare su tre delle sue caserme; fino ad arrivare naturalmente a Roma, con un workshop sul Museo del Genio”.

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