Split, Shyamalan e McAvoy raccontano il film

Il regista del Sesto Senso ha presentato a Milano il suo thriller sul disturbo di identità multipla, insieme al protagonista e ad Anya Taylor Joy

Milano, Conferenza Stampa Film "Split". © Simone Cuomi

Immedesimarsi nel personaggio è il loro lavoro, certo. Ma ogni volta una grande sfida. Tanto più in un film come Split, dove “devi essere sicuro che ogni personaggio abbia la propria personalità, il proprio carattere ben distinto” dagli altri, come ha spiegato l’attore scozzese James McAvoy nel corso della conferenza stampa milanese per la presentazione, appunto, di Split, nelle sale italiane da fine gennaio.

Milano, Conferenza Stampa Film “Split”

Milano, Conferenza Stampa Film “Split”

Milano, Conferenza Stampa Film “Split”

Il nuovo film di M. Night Shyamalan, regista di pellicole come Il Sesto Senso e Signs, è un thriller che esplora la mente geniale ma frammentata – da ben 23 personalità – di Kevin, interpretato da James McAvoy, attore che alle spalle vanta una lunga serie di film, da X-Men a Becoming Jane.

Con Split, Shyamalan rinnova il sodalizio con il produttore Jason Blum: un rapporto vero e molto complice,tanto che “Jason è come un fratello maggiore per me” ha spiegato il regista, “un campione nel produrre film originali ed è per questo che l’ho voluto nei miei film. Ha saputo dimostrare che non c’è alcun bisogno di fare film da 200 milioni di dollari per raggiungere il mondo intero”.

E se, da buon regista, Shyamalan è un grande conoscitore di pellicole di tutto il mondo, McAvoy ha invece confidato di avere “una pessima educazione cinematografica”. Dove trova l’ispirazione, allora? “Nella storia scritta”. Semplicemente.

Anya Taylor Joy, la splendida Casey di Split rapita da una delle personalità di Kevin insieme a due amiche, è invece ai suoi esordi, ma che esordi: un film alle spalle con Robert Eggers (The Witch) e ora quello con Shymalan. E ha raccontato ai giornalisti la sua personalissima esperienza con i due celebri registi, di cui peraltro ha confidato di aver incontrato soprattutto “similarità”.Le differenze stavano soprattutto nel rapporto attore-regista. Ma se “Night è molto specifico, Robert, forse perché al suo primo film”, lascia molto spazio all’attore. E benché “io e Robert siamo diventati molto amici sul set, alla fine eravamo un po’ isterici, mentre con Night mi sono sentita molto al sicuro”.

E infine, non stupitevi troppo delle 23 personalità di Kevin: la scienza ha studiato molti casi di individui con ben più di due “io”. Il più noto è quello di Billy Milligan, un criminale statunitense affetto da un disturbo di identità multipla: la sua mente era frammentata in 24 distinte personalità. Solo dopo essere stato arrestato per stupro, a diciassette anni, cominciarono a emergere tutte insieme. E Shyamalan ha confermato che la storia di Milligan è stata fonte di ispirazione: “Era un individuo geniale”, “una storia davvero potente”.

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