Arriva in sala e su Netflix Sulla mia pelle, il film di Alessio Cremonini che racconta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi. Da oggi Sulla mia pelle è disponibile su Netflix e sarà visibile anche in sala distribuito da Lucky Red.
Sulla mia pelle ha aperto Orizzonti, la sezione parallela di Venezia 75, lo scorso 29 agosto e sin da subito è stato uno dei titoli migliori presentati in quest’edizione della Mostra del Cinema. A colpire è stata soprattutto l’interpretazione di Alessandro Borghi.
L’attore romano per dare volto e voce a Stefano Cucchi ha subito una trasformazione fisica difficilissima. Alessandro Borghi ha perso 18 chili, la perdita di peso ha aiutato l’attore romano a entrare nel ruolo:
“Il dimagrimento mi ha aiutato molto, ti costringe a fare una vita di clausura, non ci sono più cene, aperitivi, pranzi, stai su di te, sei costretto a stare con se stesso e l’ombra di Stefano e la responsabilità di raccontare in un film una ferita aperta ancora del nostro Paese”.
A dirigerlo Alessio Cremonini, autore della sceneggiatura insieme a Lisa Nur Sultan, per lo script del film i due si sono basati interamente sulle 10mila pagine dei verbali. Il regista ha voluto dare risalto agli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi e voleva dare risalto a una storia che fa parte della nostra vita da dieci anni:
“Quello del processo era noto a tutti, volevo dare risalto a questo. Il cinema ci dà l’opportunità di ripensare a certe cose, ci sono delle responsabilità, è un cinema di servizio, serve allo spettatore perché ce n’è bisogno”.
Una storia che ha colpito profondamente l’attore romano e che lascia lo spettatore inerme per tutta la durata del film:
“Molte persone coinvolte nella storia hanno deciso di non prendersi la responsabilità di salvare questo ragazzo. La cosa che mi fa più male in assoluto è che sia morto convinto di essere abbandonato dalla sua famiglia”.
Qualcosa che ha colpito anche profondamente Jasmine Trinca che nel film interpreta Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano che è diventata il volto della battaglia per ottenere giustizia dell’intera famiglia:
“A me ha colpito questo, la sua battaglia e la sua testimonianza è compensativa della mancanza di una dichiarazione affettiva e d’amore”.
Il regista Cremonini ha visto un parallelo fra Stefano Cucchi e la Sindone:
“Sono credente e le immagini di Stefano mi hanno fatto pensare anche alla Sindone ed è per questo che il film si conclude in questo modo. Questa era la mia visione: un povero cristo che avrà fatto degli errori, ma è stato condannato a un supplizio medievale”.
Sulla mia pelle non mostra le immagini delle percosse subite da Stefano Cucchi:
“Sono garantista e la mia passione ad Alfred Hitchcock mi hanno spinto a non farlo. C’è un processo in corso, il cinema intanto ha raccontato questa cosa… con una porta chiusa”.
Sulla mia pelle è disponibile su Netflix ed è distribuito in sala dal 12 settembre da Lucky Red (a Roma potete vederlo al Quattro Fontane, al Mignon, al Giulio Cesare, all’Eurcine, al Greenwich e al King).