Teatro Valle, prove di riapertura fino a dicembre

In attesa di un nuovo cantiere. Bergamo: prima che si rialzi il sipario sul palcoscenico però ci vorrà ancora "qualche anno"

Prove di riapertura al Teatro Valle. Da ieri fino a dicembre 2018 il primo teatro pubblico della capitale in cui fu fondato il ‘Teatro di Roma’, si rianima con mostre, installazioni, proiezioni e presentazioni di libri, eventi multimediali, interamente dedicati al mondo del teatro.

Una fine primo tempo, a termine della prima tranche dei lavori per cui il Campidoglio ha impegnato circa 300mila euro, in cui il foyer, la platea e i corridoi torneranno a vivere, in attesa dei lavori definitivi che lo renderanno agibile alla ripresa delle attività di spettacolo.

Per il momento “sono stati svolti i lavori necessari a scongiurare un ulteriore ammaloramento e a consentirne l’accesso ai visitatori”, ha spiegato il vicesindaco e assessore alla Cultura di Roma Luca Bergamo in occasione dell’inaugurazione del ciclo di eventi.

Ma prima che si rialzi il sipario sul palcoscenico però ci vorrà ancora “qualche anno”, ha chiarito Bergamo, ma i tempi esatti ad oggi non possono essere calcolati perché l’amministrazione capitolina “sta scrivendo il capitolato per la gara con cui porteremo in piena attività il Teatro Valle, auspicabilmente entro la fine del nostro mandato”, continua Bergamo.

In questi mesi il Teatro Valle sarà “aperto 4 giorni a settimana – ha chiarito Bergamo -, finché non comincerà il cantiere”, data per cui quindi sarà chiuso nuovamente per consentire lo svolgimento dei lavori. Ma per ora “non si può quantificare il tempo necessario all’avvio del cantiere” poiché “si tratterà di una gara europea, da oltre un milione e mezzo, quindi i tempi non saranno brevi”, ha aggiunto il vicesindaco che rispetto alla ripresa piena delle attività ha sottolineato “sono fiducioso che il lavoro fatto con grandissima cura, in questa prima parte, mi dà ragionevoli speranze che si arrivi all’aggiudicazione di lavori ben definiti in partenza”.

Per il futuro il Teatro Valle, nell’immaginario del vicesindaco sarà “un luogo vivo, in cui si produce conoscenza, con un prolungamento degli orari delle attività, che però hanno dei costi e vanno quindi fatte valutazioni. Ci sarà un direttore artistico e un’autonomia nella programmazione. Già nel corso del tempo abbiamo redistribuito le funzioni, cercando di costruire un ordine ragionevole ed omogeneo per le realtà culturali: lo scopo è aumentare la capacità progettuale di questi spazi poiché ormai sono saltate le frontiere tra una forma di espressione e l’altra, tra scienza, letteratura e cinema”.

Tra le attività, il cui programma è reperibile su www.teatrodiroma.it, l’installazione in sala “Tracce di memoria, il teatro valle riparte dal suo passato” che sarà accessibile per tutto il periodo programmato in sala, le visite animate, gli incontri, le presentazioni di libri e i laboratori e molto altro ancora nel foyer.

“Il senso di abitare il teatro è già sperimentato all’Argentina, i teatri sono luoghi sociali – ha spiegato il Direttore del Teatro di Roma Antonio Calbi – Oggi siamo contenti perché il Teatro di Roma è nato in questa sede. Essere qui nel primo teatro pubblico della città è un emozione forte. La storia di questo teatro, come dell’Argentina, è gloriosa. Non ci andiamo a sostituire agli spazi espositivi della città, le mostre hanno sempre a che fare con il teatro”.

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