Unione inquilini: subito 10mila alloggi popolari e stop sfratti

Oggi sit-in davanti alla Prefettura di Roma. Secondo i dati dell'Unione Inquilini romana, aggiornati al giugno 2017, sono 10.516 gli ammessi alle gradutorie Erp nella Capitale.

(Immagine di repertorio)

Oggi ricorre la sesta giornata ‘Sfratti zero’ e per l’occasione alle 9.30 l’Unione degli Inquilini di Roma, insieme a una delegazione di rappresentanti di associazioni e del mondo del volontariato, sarà in presidio dinanzi alla prefettura di Roma. Obiettivo del sit-in è consegnare una lettera al Prefetto, Paola Basilone, per sollecitare il blocco degli sfratti e il reperimento di 10mila case popolari, da destinare allo scorrimento delle graduatorie Erp.

“Troppo spesso, negli anni, parlando di emergenza abitativa si sono fatti interventi tampone e non si è risolto effettivamente il problema della casa popolare. Chiediamo che si intervenga in maniera strutturale per rispondere al fabbisogno di alloggi Erp a Roma” ha spiegato Guido Lanciano, segretario dell’Unione Inquilini di Roma.

Secondo i dati dell’Unione Inquilini romana, aggiornati al giugno 2017, sono 10.516 gli ammessi alle gradutorie Erp nella Capitale.

“Si tratta di una stima del fabbisogno – ha aggiunto Lanciano – perchè molto spesso le persone non hanno fiducia nella possibilità di ottenere un alloggio popolare e neanche presentano la domanda”.

Seppur tendenzialmente in aumento per il 2017, il numero delle assegnazioni non è ancora sufficiente a soddisfare il bisogno. Secondo le prime stime dell’Unione Inquilini di Roma le assegnazioni di alloggi Erp nel 2017 sono in media 14 a settimana, a fronte delle 494 totali del 2016 e delle 280 totali del 2015. Una media che, se confermata a fine anno, permetterebbe di calcolare un trend certamente positivo, con circa settecento alloggi assegnati, ma non sufficiente e distante dai numeri provenienti da altre città italiane.

“A Firenze si fanno mille assegnazioni all’anno. A Roma lo scorso anno le assegnazioni sono state poco meno di cinquecento. Ma nella Capitale ci sono 65mila case popolari tra quelle Ater e quelle del Comune” ha sottolineato Lanciano per poi spiegare che nella lettera di domani al Prefetto “chiederemo di censire gli immobili disponibili, metterne a disposizione almeno 10mila e fermare gli sfratti” perchè “ci sono 3000 famiglie l’anno a Roma, 12 al giorno, sottoposte a sfratto. Si tratta di nuclei familiari che hanno occupato abusivamente, perchè prima del 2012 neanche si poteva fare domanda Erp. Sono occupazioni nate in un periodo di assenza del bando e di tutela”.

I dati sono stati illustrati ieri nel corso di un confronto nella Sala del Carroccio in Campidoglio dove “nonostante il nostro invito né la sindaca Raggi, né l’assessore competente, Castiglione, né i consiglieri della maggioranza, si sono presentati. Anche oggi constatiamo che abbiamo a che fare con i fantasmi. A Roma serve qualcuno che governi e non un governo cittadino assente” ha sottolineato Fabrizio Ragucci, della segreteria romana dell’Unione Inquilini.

Il dibattito, senza escludere la riflessione sui recenti episodi di violenza a Roma nel corso dell’assegnazione di case popolari, è servito a fare il punto e trovare un’unità sui contenuti al centro delle richieste che verranno avanzate domani, con la consegna della lettera al Prefetto di Roma, Paola Basilone e che ruoteranno intorno a tre necessità principali: reperimento in tempi brevi di 10mila alloggi, stop agli sfratti, autorecupero degli immobili abbandonati. Necessità che si tradurranno, successivamente, in una o più proposte da sottoporre all’attenzione dell’Assemblea Capitolina.
Il 14 ottobre, infine, una festa-dibattito presso l’ex Palazzo di Acea in via Tor de Schiavi 101, chiuderà la tre giorni di riflessione sul tema casa, indetta dall’associazione.

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